Benvenuti a Greasepit, la nuova cittadina del sempre più grande Stato di Netflix, regno del cane più veloce del mondo delle serie Tv, Buddy Thunderstruck. Egoista, superficiale e assolutamente incapace di concentrarsi per più di dieci secondi, Buddy è l’eroe del paese, una vera e propria celebrità dei camion da corsa. Insieme a lui, il suo migliore amico e co-pilota Darnell, un furetto insicuro e con i capelli (già!) acconciati alla Elvis.
Doppiati da Brian Allen (Buddy) e Ted Raimi (Darnell), i due spericolati piloti sono circondati da una serie di personaggi secondari, come l’avido cinghiale Big Tex e la pericolosa zebra motociclista Artichoke. Tutti insieme, compongono un gruppo variegato di animali fuori di testa, la cui vita ruota attorno a queste famigerate corse di camion truccati, spettacolari, acrobatiche e divertentissime. Animato con la sempreverde tecnica della stop motion, Buddy Thunderstuck è un prodotto passato rapidamente in secondo piano, nonostante sia stato distribuito sulla piattaforma streaming appena due settimane fa. La motivazione, probabilmente, è la sua relegazione nella fascia di prodotti per bambini e quindi l’interruzione istantanea del tam tam che, di solito, fa la fortuna anche delle serie meno pubblicizzate di Netflix. Attenzione, però, a non commettere lo stesso errore: ci sono diversi motivi per cui la nuova serie animata Netflix merita almeno un’occhiata.
In Buddy Thunderstruck troviamo un’ironia assolutamente surreale, calcata dalle voci petulanti dei personaggi e dai loro obiettivi campati in aria (ad esempio distribuire quanto più velocemente possibile delle pizze fatte di segatura), senza una particolare missione morale o educativa. Gli episodi, poi, scorrono in maniera rapidissima sia per il montaggio serrato, sia per l’effettiva durata delle puntate, di appena dieci minuti (distribuite in coppia, per raggiungere i venti minuti canonici della sit com) e danno all’esperienza Thunderstruck una carica di leggerezza apprezzabile a ogni età. Non dimentichiamo che, in molti casi, gli adulti sono i primi consumatori dei cosiddetti “prodotti per bambini”, che si adeguano sempre di più a fornire un tipo di intrattenimento complesso, trasversale e funzionante su più livelli di lettura. Buddy ci riesce e chiede così poco allo spettatore, in termini di concentrazione, che gli si dedica volentieri un minimo di attenzione. In fondo stiamo parlando di un cane parlante campione di corse coi camion: intrattenimento puro per menti libere.