Benvenuti all’ottavo appuntamento con la nuova rubrica di attualità letteraria di Borderline24! La rubrica ha lo scopo di riscoprire libri classici e senza tempo, o romanzi ingiustamente trascurati, oppure ancora, nuove uscite particolarmente interessanti, sottolineandone le loro connessioni (più o meno visibili) con le news del giorno.
La scoperta del giorno viene dal campo medico ed è tanto scientificamente incoraggiante quanto moralmente controversa. Gli scienziati hanno infatti recentemente scoperto che gli embrioni di maiali sono organismi ideali per farvi crescere organi umani destinati al trapianto su pazienti.
Le caratteristiche biologiche e le dimensioni del maiale lo renderebbero infatti più compatibile di altri animali per questo tipo di sperimentazione. Gli esemplari di maiali ospitanti gli organi sono chiamati animali-chimera, poiché questa mescolanza crea un animale dalle cellule miste, staminali umane e embrionali animali.
Questa mescolanza porta un minor rischio di rigetto degli organi quando si tratta di trapianti. Le ulteriori applicazioni di questa tecnica sono numerose e promettenti. Eppure, creare la vita in una provetta per asservirla ad un’altra vita porta con sè diversi dilemmi etici, come quelli descritti da Kazuo Ishiguro nel suo romanzo più celebre, Non Lasciarmi.
Lo scrittore giappo-britannico, immagina nel suo romanzo cult, una società distopica in cui ad essere allevati per i trapianti non sono embrioni di maiali ma umani clonati. Non Lasciarmi racconta, infatti, la straziante storia di tre ragazzini Kathy, Tommy e Ruth conosciutisi in collegio, cresciuti in cattività e destinati ad essere fatti lentamente a pezzi, anno dopo anno, come carne da macello. La storia approfondisce un triangolo amoroso tra i tre ed è, non solo una commovente storia d’amore ma una profondissima metafora della penosa condizione umana e della spaventosa ineluttabilità del progresso che ad essa tenta di opporsi.
Non c’era modo di invertire il processo. – Scrive Ishiguro nel romanzo – Come si può chiedere a un mondo che è arrivato a considerare il cancro come malattia curabile, come si può chiedere a un mondo simile di accantonare la cura, di tornare all’età infelice dell’impossibilità? Non c’era più modo di invertire la rotta.