In un piccolo comune lucano, Balvano, il 3 marzo 1944 si consuma una tra le maggiori tragedie ferroviarie europee. In un periodo quale quello della Seconda Guerra Mondiale la popolazione italiana viveva un momento di forte crisi, anche economica. Per questo motivo molti abitanti della Campania erano costretta a salire sui convogli merci diretti verso le campagne della Basilicata dove potevano ancora trovare qualcosa per poter sfamare le proprie famiglie. In questo quadro storico, il treno merci 8017 che trasportava legname e a bordo del quale vi erano centinaia di persone, per la maggior parte del napoletano, entrò nella galleria delle Armi, lunga 1962 metri. Qui per cause tecniche, il treno cominciò a slittare impedendo al convoglio di procedere nonostante le numerose procedure messe in atto dai tecnici. Oltre 600 italiani che erano sul treno per poter sopravvivere alla fame, morirono soffocati a causa del monossido di carbonio che si creò all’interno della galleria a causa della scarsa areazione.