Il Bari si scopre per la prima volta corsaro a Benevento. Vince uno scontro diretto e demolisce le certezze degli avversari, fin qui rivelazione del torneo. I tre punti in Campania possono cambiare il corso della stagione. Colantuono sapeva di avere dei singoli in grado di fare la differenza, al Vigorito ha scoperto di avere anche un gruppo di combattenti, in grado di stringere i denti e contenere la reazione di Ceravolo e compagni con il cinismo di una squadra matura. Le sbavature difensive restano, ma l’attacco non sbaglia un colpo. Il quinto posto in solitudine stasera e la gioia dei mille nel settore ospiti dello stadio di Benevento sono il carburante per far bene lunedì. C’è il Brescia e si giocherà in un San Nicola con almeno 25mila spettatori…
La chiave tattica: pressing alto e crescente intesa tra gli attaccanti
L’avvio bruciante di Basha e compagni annichilisce il Benevento. Il Bari mette paura agli avversari e indovina lo schieramento offensivo, con Brienza e Galano stretti, e gli inserimenti dirompenti dei terzini. Galano e Floro Flores hanno raggiunto una intesa notevole, Brienza è un funambolo. Ogni palla giocata dalle punte diventa oro. Non sarà sempre così, ma questa vittoria i tifosi baresi la ricorderanno a lungo. Il collettivo del Benevento, pur con schemi rapidi e pungenti, non regge l’urto della gioiosa banda di Colantuono…
Il punto di forza: Floro Flores trascina e Brienza dà personalità a tutto il gruppo
La differenza la fanno i leader: Floro Flores è un uragano, disorienta gli avversari, e Brienza detta i ritmi, addormenta il gioco, salvo poi sfoderare l’accelerazione al momento giusto. Salzano cresce di partita in partita e calcia un rigore con sorprendente freddezza. L’assimilazione degli schemi di Colantuono cambia il potenziale del Bari, che adesso può imporre il proprio gioco su ogni campo.
Il punto debole: difesa svagata e terzini distratti in marcatura
Morleo e Sabelli spingono come dei pistoni. In marcatura hanno qualche lacuna, soprattutto sulle palle alte. Gli avversari indovinano anche giocate su schemi efficaci. Micai mette toppe. E così i 5′ di recuperano filano lisci.
La curiosità: Colantuono non guarda il rigore di Salzano e Loseto festeggia sotto la curva
Dove si trova Colantuono quando Salzano tira dagli undici metri? Sparito. Non guarda il rigore per scaramanzia. Alla fine della partita Loseto corre sotto la curva: Giovanni, il capitano, soffre e vive le partite come se fosse in campo. E al fischio finale le braccia volano al cielo, e il cuore batte con i mille biancorossi del settore ospiti.