Oggi c’è stata una grande mobilitazione della Cgil in Puglia, nell’ambito della giornata nazionale a sostegno dei referendum su voucher e appalti: sono state organizzate manifestazioni in 18 piazze della Regione. Ecco il commento del segretario generale Cgil Puglia Pin Gesmundo
“Grande giornata per il lavoro, solo l’avvio di una campagna in cui vogliamo parlare a milioni di cittadini, di pugliesi, di lavoratori. Tornare a parlare di lavoro, della sua condizione, dei diritti, del presente e del futuro delle giovani generazioni. Di lavoro la politica ha parlato troppo poco in questi anni e quando l’ha fatto è stato per vessarlo, per tagliare tutele. Le storie di lavoratori e lavoratrici ascoltate nelle diciotto piazze pugliesi ci dicono di un lavoro povero, di dignità offese, di una miopia imprenditoriale che punta a competere comprimendo costi e diritti e non puntando su qualità e professionalità che fanno il successo di un’impresa. Vogliamo ricostruire un mondo, contro chi vuole derubricare i lavoratori come i perdenti della globalizzazione cui dare minime risposte di sopravvivenza.
Noi crediamo invece che il lavoro è il centro di una società democratica e solidale. E che solo ridando dignità e prospettive al lavoro si può superare questa fase recessiva. Non è con i ghetti che può competere la nostra agricoltura, non è con i voucher che il nostro sistema turistico può competere su scala mondiale. Smisurato l’uso dei voucher, più 208 per cento in due anni, oltre 6,2 milioni in Puglia nel 2016. I voucher si utilizzano per pagare una sola ora il resto è in nero. Un danno alla collettività in termini di evasione e alle imprese che vogliono operare nel rispetto delle regole. Per questo i referendum non sono una battaglia della Cgil e ce lo dice il largo consenso che in poche settimane abbiamo riscontrato in termini di adesione da parte di associazioni, di lavoratori, di personalità del mondo della cultura, della ricerca, delle professioni. Perché parlano, come dice il nostro slogan, di un’altra Italia, di un’altra idea di società. Quella di oggi è stata solo la prima giornata: torneremo nelle piazze, faremo iniziative mirate, perché i voucher vengano superati, perché nel sistema degli appalti siano ripristinate norme di legalità e solidarietà. Perché il lavoro sia leva di emancipazione personale e strumento di progresso collettivo. Liberiamo il lavoro e la nostra società dal ricatto di un reddito a qualunque costo e dall’illegalità: questo è il nostro obiettivo e parla a ogni cittadino che crede che non è questo il modello di paese in cui vogliamo vivere e far vivere i nostri figli”.