“Siamo pronti a recuperare il ragazzo. Questo è un risultato importante per la giustizia italiana e per la sua ricaduta sociale”. L’Imam Sharif Lorenzini commenta la decisione del tribunale di Bari di mandare un albanese che inneggiava all’Isis, già indagato per terrorismo, ad un programma di recupero per imparare l’autentico spirito musulmano, in totale opposizione alla propaganda di Daesh.
“Si tratta – spiega Lorenzini – di un cambio di rotta, un messaggio forte e chiaro che vuole in qualche maniera dire che il recupero delle persone che hanno commesso reati o che stanno per compierli passa anche attraverso una revisione delle loro tendenze all’estremizzazione religiosa. Rappresenta anche un riconoscimento, se vogliamo, del contributo che possono dare i riferimenti religiosi in Italia per prevenire queste persone e salvaguardare la società da eventuali danni che possono arrecare”.
“Stiamo strutturando il programma del corso – aggiunge – abbiamo contattato il legale dell’uomo, per invitarlo da noi e concordare insieme il programma degli incontri. Saranno programmi sperimentali e di comune accordo con le attività competenti. La durata dipenderà anche dalla capacità della persona a recepire le nozioni e applicarle nel quotidiano e in base alla gravità della sua radicalizzazione. Dalle più recenti dichiarazioni dell’accusato, abbiamo motivo di essere fiduciosi sul suo recupero”.