Sui social – dove tutto è possibile – succede anche ciò che oltre a non essere possibile è anche illegale. Sulla pagina Facebook di un esercente – infatti – qualcuno scrive a chiare lettere: “Gentile esercente – nel tuo locale – ubicato in prossimità di scuole o chiese, puoi attivare in 24 ore e a costo zero un punto per promozione e raccolta di gioco telematico autorizzato”.
“Il modo più semplice – prosegue il post – veloce e renumerativo per entrare in un settore in costante crescita che crea indotto e offre possibilità straordinarie”. Di seguito poi i riferimenti per quanti fossero interessati a contattare i fornitori.
In Puglia però – una legge regionale approvata nel dicembre 2013 – prevede specifiche norme. L’autorizzazione all’esercizio, ad esempio, non viene concessa nel caso di ubicazioni in un raggio non inferiore a cinquecento metri, misurati per la distanza pedonale più breve, da istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto, oratori, impianti sportivi e centri giovanili, centri sociali o altri istituti frequentati principalmente da giovani o strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale e, inoltre, strutture ricettive per categorie protette. Il post quindi promette ciò che la legge qui in Puglia non consente.