La Corte di Assise di Bari ha condannato cinque imputati a pene comprese fra i 24 e i 14 anni e 9 mesi di reclusione per l’omicidio volontario premeditato del 51enne georgiano Rezav Tchuradze, ucciso il 6 gennaio 2012 in piazza Moro, di fronte alla stazione centrale di Bari. Nei confronti di tutti gli imputati, connazionali della vittima, i giudici hanno escluso l’aggravante mafiosa.
Condanne a 24 anni sono state inflitte nei confronti di Maka Katibashvili, la donna titolare dell’agenzia di spedizioni dinanzi alla quale fu ucciso il 51enne accusata di essere la basista del gruppo e di aver aiutato a tendere una trappola alla vittima, Kvicha Kakalashvili, ritenuto l’esecutore materiale. Sedici anni di carcere per Zurab Jinoria e Vakko Gudadze, a 14 anni e 9 mesi per Zurab Cokoew, considerati complici per aver accompagnato il killer sul luogo dell’omicidio e averne poi agevolato la fuga.
Stando alle indagini della squadra mobile di Bari, coordinate dai pm Marcello Quercia e Patrizia Rautiis, la vittima fu freddata con quattro colpi di armada fuoco a braccia, gambe e fronte, nell’ambito di un conflitto tra due clan georgiani rivali. Nel corso del processo uno degli imputati, Kvicha Kakalashvili, che un anno prima del delitto ha raccontato di essere stato accoltellato dalla vittima per contrasti legati alla gestione delle estorsioni sulle spedizioni, ha confessato l’omicidio. I giudici, che hanno escluso l’aggravante mafiosa, hanno ritenuto il delitto una vendetta personale in risposta a quella aggressione.