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Bari, saldi “scomodi” per i commercianti, ma corso Benedetto Croce resiste

Pubblicato da: Francesca Romana Torre | Mer, 22 Marzo 2023 - 14:02
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Nonostante la pioggia e le basse temperature, i saldi invernali sono iniziati anche in Puglia. Oltre ai centri commerciali e alle vie del centro, anche i negozi dei quartieri periferici hanno esposto in vetrina sconti e promozioni: siamo stati in corso Benedetto Croce e in viale  Papa Giovanni XXIII per raccogliere le testimonianze dei commercianti e per tracciare, attraverso le loro voci, un ritratto del quartiere.

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L’abbandono delle periferie

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Abbandono, indigenza, sacrificio. I problemi denunciati dai negozianti di corso Benedetto Croce sono allarmanti. “Tutti pensano al degrado di via Manzoni – spiega una di loro – ma qui stiamo messi allo stesso modo, se non peggio”. Madre e figlia, proprietarie di un negozio di abbigliamento aperto da 54 anni lanciano la sfida: “Siamo un negozio storico, sarà arrivato il momento di chiudere?”.  Tra le denunce dei commercianti, l’abbandono da parte di istituzioni e confederazioni. “Nessuno si preoccupa di aiutarci – denuncia la titolare di un negozio di scarpe tra corso Benedetto Croce e via papa Giovanni XXIII – quando si è trattato di investire per il periodo natalizio, il Comune ha speso tutto per le vie del centro. Vorrei ricordare che anche noi paghiamo le tasse, come tutti loro, ma le luminarie le abbiamo finanziate da soli, così come gli eventi di promozione”.

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Un quartiere che invecchia

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Tra i fattori di crisi del commercio del quartiere, l’aumento dell’età media degli abitanti. Ci spiega la titolare del già citato negozio di abbigliamento: “Gli abitanti del quartiere sono invecchiati, non hanno molta voglia e bisogno di vestiti nuovi, almeno non quanto i giovani che preferiscono andare nei centri commerciali. Con la loro politica selvaggia in materia di orari di apertura, i centri commerciali e le grandi catene ci costringono a fare orario continuato, per reggere la concorrenza. Il problema, però, è che noi non abbiamo dipendenti, sacrifichiamo il tempo da passare con i figli o con gli amici per lavorare”.

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I saldi “scomodi”

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Ci si aspetterebbe che durante il periodo dei saldi, con una maggiore affluenza da parte del pubblico, i negozianti possano tirare un sospiro di sollievo. Niente di più sbagliato: “Ormai i saldi non hanno più il valore di una volta, noi facciamo sconti tutto l’anno – prosegue la titolare del negozio di scarpe – inoltre durante i saldi il ricavo è nullo, per via degli sconti. Proprio quando fa freddo e la gente è portata ad acquistare scarpe e vestiti più pesanti, noi siamo costretti a fare gli sconti!” “Mentre preparavamo il negozio per i saldi – concludono le proprietarie del negozio di abbigliamento – ci siamo trovate a dover mandare via diversi rappresentanti: non possiamo permetterci di comprare praticamente niente di nuovo”.

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I negozianti, però, resistono e perseguono la storica vocazione commerciale della zona. Dalla loro, la – sempre più esigua – clientela affezionata, quella dei residenti, che annuisce quando si parla di crisi e ricorda, puntuale che “Qui i soldi non ci sono più”.

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