rn
rn
rn
rn
Il 49 per cento delle neolaureate degli ultimi tre anni all’Università degli Studi di Bari è ancora disoccupato. La maternità inoltre rappresenta un ostacolo. È quanto risulta dal rapporto presentato ieri in Ateneo realizzato con la collaborazione dell’Osservatorio Professionale Donna.
rn
rn
rn
rn
rn
rn
rn
rn
rn
I risultati della ricerca
rn
rn
rnrnSono state intervistate 7mila neolaureate. Anche se per l’80 per cento (85 per cento al Nord) la donna è percepita con una preparazione superiore agli uomini, il 71 per cento (61 per cento al nord) riscontra un ambiente aziendale più difficile, mentre per il 33 per cento la situazione nell’insieme va migliorando.rn
La bella presenza, che a Sud pesa per il 79 per cento, pesa appena di più al Nord (80 per cento). La maternità resta un problema per il lavoro soprattutto al Sud: per il 69 per cento un figlio porterebbe “meno carriera e più ostacoli”. Non viene presa in considerazione per almeno cinque anni dalla laurea dal 73 per cento delle studentesse baresi (69 per cento la media al nord), che diventano 10 anni per un altro 28 per cento.
rn
rn
rn
rn
rn
rn
Il divario occupazionale
rn
rn
Resta sensibile il divario occupazionale: al Sud il 49% delle intervistate é ancora disoccupato, contro il 30 per cento del Nord. Calcolando il tirocinio, l’occupazione complessiva delle neolaureate del Sud è al 19 per cento, quasi la metà rispetto al nord (37%). Significativa l’emigrazione all’estero (7%), cospicua anche al Nord (9%).
rn
rn
Ma sulle Università le donne pesano e peseranno sempre di più. Come ha ricordato il rettore Antonio Uricchio. “All’Università di Bari le donne sono il 62 per cento degli iscritti e il loro apporto è rilevante anche nella struttura interna specie sotto il profilo qualitativo”.
rn
rn
“Il sondaggio – secondo Lisa Zanardo, coordinatrice dell Osservatorio Professionale Donna e curatrice del report – disegna uno scenario occupazionale più complesso al Sud, ma le laureate sono più ottimiste rispetto al Nord”.
rn