Gianfranco Algieri, presidente Legambiente dell’Area metropolitana di Bari immagina per il capoluogo di regione un cambiamento drastico in termini di gestione del trasporto pubblico. Immagina, una città europea se solo si avesse il coraggio di mettere in campo cambiamenti drastici.
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Trasporto pubblico
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“Uno sforzo organizzativo da parte dell’amministrazione comunale c’è – ammette Algieri – ma le corse degli autobus non sono puntuali. E’ vero – prosegue – che i baresi sono più propensi all’utilizzo delle auto ma è anche vero che chi vive in periferia e la mattina deve raggiungere il posto di lavoro, non ha alternativa tra le poche corse dell’Amtab e gli orari incerti. Per non parlare del traffico – durante le ora di punta – e degli utenti costretti a viaggiare come sardine”.
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D’altronde Bari – a novembre scorso – è scesa all’80esimo posto (18 in meno dello scorso anno) nella classifica di “Ecosistema urbano”, il rapporto di Legambiente sulla vivibilità ambientale delle città capoluogo di provincia italiane anche per l’inefficienza dei trasporti (oltre che per la mancanza di verde e per la gestione dei rifiuti). Secondo Algeri la cosa importante non è aumentare le corse, ma renderle puntuali. Gli autobus insomma devono diventare una certezza. Come? Innanzitutto facendo in modo che gli automobilisti lascino libere le corsie preferenziali.
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“Nel quartiere San Paolo dove c’è la metro – racconta ancora Algeri – funziona tutto per il meglio anche se le corse non sono tante. La puntualità è la cosa più importante quando parliamo di trasporti pubblici. I residenti delle altre zone periferiche – come Carbonara o Santa Rita – in assenza di una metro non hanno quindi altre alternativa all’auto. Sarebbe bello se l’amministrazione riflettesse sulla possibilità di estendere la metro anche in altri quartieri”.
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Il traffico in centro
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“Le lunghe file di auto in centro sono inconcepibili”. Per Algeri non c’è dubbio: “Per cambiare la città bisogna fare scelte coraggiose: il quadrilatero del murattiano deve essere chiuso al traffico. Non abbiamo mai fatto una richiesta ufficiale, ma per noi di Legambiente resta la soluzione migliore per rendere l’aria più respirabile e trasformare il centro in un’oasi felice per commercianti e residenti”.
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Park and ride
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“I park and ride si esprimono al meglio vicino alle stazioni periferiche: così funziona in tante altre città. Qui – dove i parcheggi sono vicini al centro cittadino – il trasporto in gomma scoraggia gli utenti per i soliti ritardi e anche per le corse sempre stracolme”.
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Smart city
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“Noi immaginiamo Bari come una Smart city. Attenzione, non soltanto sotto un profilo tecnologico o per le app messe a disposizione. La Smart city è una città che vive l’inclusione sociale, la partecipazione e la condivisione. In questa immagine vediamo anche la razionalizzazione dei trasporti. Sono tutti concetti che vanno affrontati contemporaneamente”.
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Il futuro
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“Questa amministrazione è più tecnica che politica. Potrebbe essere questa la squadra capace di cambiare il volto di Bari. Se Decaro facesse il ‘sindaco – ingegnere’ anziché politico, tante cose si potrebbero fare. Un esempio su tutti? Il ponte – inaugurato a settembre scorso – è stato consegnato in tempi record perché il sindaco è un tecnico di questa materia. Se da tecnico applicasse lo stesso metodo per le piste ciclabili – per esempio – potrebbe tracciare una svolta per la città.
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Il ‘sindaco ingegnere’ comprenderebbe che le piste così frammentarie come sono, risultano inutili e pericolose e immaginerebbe vere e proprie strade ciclabili. Via Re David – per esempio – la via degli studenti. Certo una scelta forse impopolare, ma decisamente una svolta per la mentalità barese”.
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“Questi amministratori – conclude Algieri – sono maledettamente in gamba ma devono concentrarsi su ciò che sanno fare. Da parte nostra assicuriamo il massimo appoggio per un cambiamento senza precedenti”.