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Da Villa Roth al premio Rai “Bixio”: l’ascesa di una giovane autrice barese

Pubblicato da: redazione | Mer, 22 Marzo 2023 - 12:47
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La vera vita di un gruppo di giovani migranti e non in una casa-famiglia della periferia romana. Questo il soggetto di “Angry Kidz”, serie scritta – tra gli altri – dalla giovane autrice barese Anna Piscopo, selezionata tra i cinque finalisti del premio nazionale Rai Bixio. Anna Piscopo, classe 1991, si è formata come attrice e sceneggiatrice al teatro Abeliano di Bari e all’Accademia Nazionale d’arte drammatica Silvio d’Amico. Di grande impatto sulla scelta del tema affrontato nella sceneggiatura di “Angry Kidz”, la sua esperienza di attivista durante il laboratorio politico nato a Villa Roth dal 2011 al 2014. Insieme a lei, nella scrittura della serie, Matteo Ferri, Angelo Cavaliere, Ubaldo Argenio e Eleonora Trucchi.

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Il premio

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Il Premio Carlo Bixio – che ha ricevuto per il secondo anno consecutivo la medaglia del Presidente della Repubblica quale suo segno di rappresentanza – sarà consegnato da Pippo Baudo giovedì 8 dicembre alle 21 al The Space Cinema Moderno a Roma, in occasione di una serata del RomaFictionFest dedicata all’anteprima della fiction Rai ‘Di Padre In Figlia’. Cinque le sceneggiature finaliste selezionale dalla giuria presieduta da Gabriella Campennì Bixio e composta da Leonardo Ferrara (Rai Fiction), Francesca Galiani (Fiction Mediaset) dagli sceneggiatori Ivan Cotroneo e Graziano Diana e dai registi Riccardo Milani e Francesco Vicario.

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La serie

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Il dramedy “Angry Kidz –  Siamo sporchi, sbagliati, maleducati, ma lo siamo insieme” nasce da una riflessione su esperienze realmente vissute dagli autori. Il soggetto racconta la storia di LaPaz, una casa famiglia fatiscente e  fuori dal comune. “Le stanze di LaPaz sono abitate da persone che ogni giorno lottano contro la minaccia di autodistruzione che si portano dentro e che imparano, a loro spese, che la vita va presa a morsi – raccontano gli autori –  Se esiste un luogo ideale da cui fuggire, quello è proprio LaPaz. Nessuno si salva da solo. La rabbia che tutti provano per quel che sono stati e per il germe che il mondo gli riconosce, emarginandoli, sarà allora un fuoco alimentato dal piacere di essere un gruppo unito e in lotta contro tutto ciò che è fuori di loro – gli adulti, la scuola, gli psicologi, i genitori, gli altri ragazzi”.

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