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Dalla Manifattura allo student center di via Camillo Rosalba, l’Università di Bari riqualifica gli immobili abbandonati

Pubblicato da: Samantha Dell'Edera | Mer, 22 Marzo 2023 - 12:19

Dalla Manifattura Tabacchi che diventerà la sede del Cnr allo student center di via Camillo Rosalba, acquistato dall’ex rettore Giovanni Girone e mai utilizzato, che, grazie all’Invimit (società di gestione del Ministero delle Finanze) passerà a servizio del settore sanitario, con all’interno studentati e hospice. L’Università Aldo Moro punta sulla riqualificazione dei beni inutilizzati. Oggi il rettore Antonio Uricchio ha presentato un bilancio dei primi tre anni del suo mandato. Annunciando importanti novità, come la realizzazione di un palazzo delle aule nel Campus.rnrnIl patrimonio immobiliarernrnL’Università Aldo Moro ha puntato molto, negli ultimi tre anni, sulla riqualificazione del patrimonio esistente, dal palazzo ex Enel al palazzo delle Poste. Ed il rettore assicura che altri interventi sono in programma. Come ad esempio la ristrutturazione dell’ex biblioteca nazionale che diventerà uno spazio riservato agli studenti, la riqualificazione dei palazzi biologici. Ed ancora l’ex Manifattura e lo student center di via Camillo Rosalba che sono stati consegnati all’Invimit che si occuperà della riqualificazione. “Per la Manifattura – spiega Uricchio – i lavori partiranno già per gennaio e si concluderanno nel 2019, per lo student center di via Camillo Rosalba per il quale avevamo pensato prima di venderlo, ora diventerà uno spazio da sfruttare per il settore sanitario. Secondo appunto la volontà dell’Invimit”.rnrnStop al disavanzornrnNel 2010 il disavanzo era di 52 milioni di euro. Nel 2012 è sceso a 32 milioni  per poi diventare un avanzo di amministrazione nel 2015 di 24 milioni di euro. “Un risultato – continua Uricchio – che è stato possibile grazie a grandi sacrifici e nonostante i continui tagli sull’Ffo, il fondo di funzionamento ordinario che è passato da 230 milioni di euro a 175 milioni di euro negli ultimi cinque anni”. In aumento anche i punti organico, necessari per procedere a nuove assunzioni, e gli immatricolati che sono passati da 10mila e 127 del 2015 a 10.749 del 2016.rnrnNuovi corsi di laurea e internazionalizzazionernrnSono attualmente 113 i corsi di laurea attivati, di cui due in lingua inglese (Medicina e Marketing). “Siamo pronti ad attivarne di nuovi in lingua inglese – assicura il rettore – come ad esempio per Agraria, Biotecnologie e Informatica.  Abbiamo aumentato i visiting professor e stiamo puntando molto sull’internazionalizzazione. Ho chiesto ai dirigenti che gli studenti stranieri devono passare dagli attuali 700 a 2000 almeno per la fine del mio mandato”.rnrnContenziosirnrnChiusi contenziosi storici come quelli con i lettori di Lingue e con i professori di Medicina per l’adeguamento stipendiale, risolti anche i problemi con il Mef che aveva contestato le indennità al personale negli anni 2001 – 2011, ora resta aperto il capitolo tasse con il Comune. L’Università ha ricevuto bollette da sette milioni di euro per il mancato pagamento di Ici e Tarsu, una circostanza sulla quale l’Ateneo ha deciso di dare battaglia, considerando l’utilizzo dei beni di sua proprietà. “Si sta lavorando ad una norma interpretativa – spiega ancora Uricchio – per considerare gli mmobili dell’Università come beni utilizzati per fini istituzionali o attività ricettive e non commerciali e quindi esenti dalle tasse. Speriamo di riuscire a trovare una soluzione al problema”.rnrnIl futurornrnPer Uricchio tre sono gli impegni per i prossimi tre anni: aiutare i ragazzi che si laureano a trovare lavoro, grazie a politiche più intense di placement, liberarsi da tutti i vecchi scandali che hanno rovinato la percezione dell’Università di Bari (“Siamo stati i primi ad attivare il codice etico e le nome antifamilistiche oltre ad impedire a due coniugi di lavorare nello stesso dipartimento”, precisa) e garantire un migliore rapporto con il territorio, realizzando ad esempio, grazie all’aiuto delle istituzioni,  il sogno del Campus murattiano che prevede la pedonalizzazione di alcune strade attorno all’Ateneo, la riqualificazione delle due piazze a cominciare da piazza Umberto.

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