“La Commissione bilancio della Camera dei Deputati deve approvare senza esitazioni gli emendamenti utili al contrasto dell’abusivismo e dell’evasione fiscale nel campo delle locazioni turistiche. Questa è l’unica risposta efficace perché la legalità trionfi nel settore della ricettività turistica e quello che è stato il nostro slogan ‘stesso mercato stesse regoleì sia coniugato nella realtà”.rnrnL’appello del presidente della Federalberghi Puglia, Francesco Caizzi, è rivolto ai parlamentari che si apprestano a votare la legge di bilancio.rn“La questione Airbnb – chiarisce Caizzi – non può risolversi soltanto in un dibattito fra old e new economy che riempie le agende mediatiche italiane. Qui è in ballo la legalità e la tenuta di un settore, quello turistico, che, nel nostro Paese e nella nostra regione, si prospetta cruciale per l’intera economia”.rnIl sommerso nel turismo prosegue indisturbato la propria corsa ed è giunto a livelli talmente di guardia da generare una minor sicurezza sociale e il dilagare indiscriminato dell’evasione fiscale e del lavoro in nero.rnDall’analisi delle inserzioni presenti ad agosto 2016 sul portale Airbnb viene smascherata definitivamente la favoletta della condivisione.rnGli alloggi in vendita su Airbnb nel 2016 sono 18.333 a fronte dei 26 del 2009. Nella provincia di Bari sono 2.759, a Lecce 10.360, a Brindisi 2.221, a Taranto 1.463, a Foggia 1.103, nella Bat 407.rnNella maggioranza dei casi, non si tratta di una fonte integrativa del reddito, ma di attività economiche a tutti gli effetti. Il 57,7% degli annunci sono pubblicati da persone che amministrano più alloggi, come il caso di Giuseppe e Nicole di Bari che ne commercializzano otto.rnNon sono attività occasionali, perché la maggior parte (il 79,3%) degli annunci si riferisce ad alloggi disponibili per oltre sei mesi l’anno.rnLa decantata filosofia della condivisione con il proprietario è solo fumo negli occhi, perché la maggior parte degli annunci (70,2%) si riferisce all’affitto di interi appartamenti in cui non abita nessuno.rn“I numeri della ricerca – prosegue il presidente degli albergatori pugliesi – ci consegnano la fotografia di un fenomeno dilagante, reso possibile dall’esistenza di decine di migliaia di alloggi che operano in completo spregio alla legislazione fiscale e alle altre norme che disciplinano lo svolgimento delle attività ricettive, danneggiando tanto le imprese turistiche tradizionali quanto coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza”.rn“Non è necessario introdurre nuove tasse per contrastare l’evasione fiscale. – conclude Caizzi – E’ sufficiente che tutti gli operatori paghino le tasse nella giusta misura e rispettino le regole poste a tutela dei consumatori, dei lavoratori, della sicurezza pubblica e del mercato. Va, quindi, nella giusta direzione la proposta di istituire un registro presso l’Agenzia delle Entrate, in cui si debbano iscrivere tutti i soggetti non imprenditori che gestiscono i cosiddetti affitti brevi, e al quale i portali debbano comunicare i dettagli delle transazioni”.
L’appello di Federalberghi Puglia: “Vanno approvati gli emendamenti contro l’abusivismo”
Pubblicato da: redazione | Mer, 22 Marzo 2023 - 12:05
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