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Venti euro a “prestazione”. Viaggio nel mercato del sesso barese tra prostitute, retate e protettori

Pubblicato da: Natale Cassano | Mer, 22 Marzo 2023 - 11:52
Prostitute

“Venti euro”. Il costo di una prestazione, una frase che le ragazze di tutte le età ed etnie ripetono ossessivamente ai clienti, quasi fosse un mantra. Il costo della loro prigionia. Nonostante i tanti tentativi da parte di amministrazione e forze dell’ordine di fermare il fenomeno, la prostituzione a Bari sopravvive. Basta conoscere i posti giusti e trovi le ragazze pronte ad aspettare i clienti: pelliccia per i periodi più freddi, reggicalze e tacchi a spillo. Sono a bordo strada, incuranti delle pattuglie di polizia e carabinieri che saltuariamente passano e le fermano. Solitamente si piazzano in coppia, sedute davanti ad un fuoco in attesa di un nuovo cliente, più raramente da sole. A qualche metro di distanza, seduto in una macchina c’è il loro protettore a sorvegliarle, per controllare che nessuno faccia loro del male.rnrnLampioni e case chiuse, la situazione sul lungomare sudrnrnIl nostro viaggio alla ricerca delle aree più colpite dal fenomeno della prostituzione inizia nella zona di San Giorgio sul lungomare sud, poco dopo Torre Quetta. Le ragazze si piazzano solitamente sul lato del mare e i clienti devono ostruire il traffico per poter parlare con loro, visto che le due corsie sono strette. Ne fermiamo due, hanno un accento dell’est. Dopo averci indicato “il tariffario”, fugano i nostri timori sulla presenza della polizia. “Qui non passano, stai tranquillo”, spiegano sorridendo. Conoscono bene la zona e se vengono fermate dalle pattuglie aspettano che i poliziotti si siano allontanati per poter continuare indisturbate ad attendere la prossima macchina. Con i clienti si appartano sulle aree a bordo strada a ridosso del mare o nelle viuzze strette che ospitano gli ingressi delle aziende.rnrnAlcune di loro preferiscono utilizzare strutture al chiuso. Ce ne sono tante qui – a pochi metri dalla nuova stazione di Torre Quetta – e nonostante periodicamente le forze dell’ordine le facciano sgomberare, basta passarci davanti per constatare che all’interno ci sono ragazze con i tacchi alti che aprono le inferriate ai clienti che vogliono più discrezione. A settembre il Comune ha promesso che saranno abbattute, ma ad oggi ancora restano di proprietà di ragazze e protettori.rnrnLo stadio San Nicola, dove il buio favorisce il mercato del sessornrnLa situazione cambia nettamente se si percorre qualche chilometro e si arriva nella zona dello stadio San Nicola. Qui le ragazze sono molte di più – in prevalenza africane – e capita di trovarle a bordo strada anche senza un fuoco di segnalazione. La mancanza di illuminazione in molte aree aiuta i clienti a rimanere nascosti e quando si percorrono i grossi parcheggi dello stadio non si può mai sapere se all’interno delle automobili ci sono loro, gli scambisti oppure qualcuno che è venuto a comprare droga dai pusher che pattugliano l’area.rnrnIl “mercato del sesso” qui apre già nel tardo pomeriggio, vista la maggiore tranquillità. Decine di ragazze si appostano anche sulle strade limitrofe e più illuminate, a pochi passi dalle abitazioni, dove già in prima serata è raro trovare qualcuno che passeggia.rnrnLa prostituzione in città: via Chieco e strada GlomerellirnrnNon bisogna però per forza allontanarsi dal centro abitato per notare le prostitute in attività. Anche nelle vie meno frequentate dai passanti capita di trovarle. In particolare in città sono due i luoghi in cui si appostano: via Chieco e strada Glomerelli. Via Chieco, all’ingresso del Quartierino, la notte è molto silenziosa – nonostante qui vicino si trovino la trafficatissima viale Pasteur e la Coop -, e i residenti sono costretti a convivere con il via vai di clienti che fanno salire a bordo le ragazze con le loro macchine, mentre il protettore controlla la situazione da dietro alcuni cassonetti.rnrnNon molto lontano, ai lati di via Bruno Buozzi, si trova strada Glomerelli. Qui contiamo otto ragazze in attività, anche loro in coppia in attesa che qualche macchina si fermi. Ne fermiamo una: capelli scuri, occhi azzurri e un accento che pare rumeno. Sorride e ci ripete il prezzo: “20 euro, possiamo andare in un posto qui vicino”. Ci allontaniamo e, nonostante la zona sia ben illuminata e conosciuta per essere uno dei luoghi in cui si appostano le prostitute, non passa nessuna pattuglia della polizia. Le ragazze possono così continuare indisturbate a ripetere i prezzi ai prossimi clienti. È passata un’altra notte nel mercato illegale del sesso barese. Per quanto tempo continuerà a rimanere aperto, non ci è dato saperlo.

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