“Nessun arreggiamento vessatorio verso l’Ateneo”. Dopo la richiesta di pagamento di due milioni e 100mila euro ricevuta dall’Università per Imu non versata e le proteste del rettore Antonio Uricchio (“L’amministrazione usa l’Ateneo come bancomat”), interviene il Comune, in difesa del suo operato.
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“Si tratta – si legge in una nota – di un procedimento aperto diversi anni fa, che oggi giunge a sentenza e per il quale la commissione tributaria si è espressa a favore del Comune in primo grado. Sulla base di questa sentenza gli uffici hanno emesso nuovi accertamenti per evitare la possibile prescrizione con conseguente danno erariale. Ad oggi quindi risulta che l’Università deve pagare le imposte alla pari di qualsiasi altro ente i cui immobili insistono su suolo cittadino, comprese le aziende di proprietà comunale”.
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Per il Comune le carte sono in regola, a dispetto delle verifiche dell’Università che ha riscontrato irregolarità nella definizione dell’Imu, come ad esempio l’aver incluso immobili venduti o in ristrutturazione o inutilizzati.
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Il sindaco Antonio Decaro ha fissato un incontro con l’Università e la Regione per l’8 novembre, “per -continua la nota – trovare possibili soluzioni, nell’ ambito della norme vigenti, che vadano incontro alle difficoltà dell’ Ente, sottolineando che non c’è nessun intento vessatorio o volutamente penalizzante nei confronti dell’ Università”.
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