Il forno a microonde è oramai un elettrodomestico indispensabile nelle nostre case. Con le attuali abitudini, date da una vita frenetica che spesso non permette di poter stare dietro ai fornelli, il microonde, adatto ad ogni tipologia di cucina grazie alle dimensioni estremamente ridotte, è divenuto l’alleato numero uno di donne e uomini. Tuttavia il primo microonde era ben lontano da quello che conosciamo oggi.
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Alto quasi due metri, con un peso di circa trecentoquaranta chili ed un costo di 3000 dollari, questo forno era utilizzato principalmente dai ristoratori di navi da crociera e treni più che dalle casalinghe.
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Ma come è nato? Si può dire che la sua invenzione sia avvenuta quasi per caso grazie a Percey Spencer, ingegnere che durante la Seconda Guerra Mondiale era impegnato nella sperimentazione di un magnetron, utilizzato per i radar. Durante uno dei suoi esperimenti Spencer si accorse che la tavoletta di cioccolata che aveva in tasca si era sciolta e di qui l’idea di come delle microonde potessero essere utilizzate anche per cuocere i cibi. Immediatamente brevettato, nasce il primo microonde, il Radarange.
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Successivamente entra in commercio la versione casalinga, ad un prezzo inferiore, circa 1000 dollari, capace di cuocere le uova in 22 secondi.
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Da allora si sono susseguite numerose versioni ed evoluzioni, ma il primissimo microonde con caratteristiche più simili a quelle da noi oggi conosciute, fu realizzato dalla Tappan Stove Company il 25 ottobre 1955. Da qui, l’evoluzione e la commercializzazione non si arresta fino ad arrivare nelle case degli italiani verso gli anni Ottanta.