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Dopo la “Buona scuola” in Puglia 15mila professori restano senza cattedra

Pubblicato da: Natale Cassano | Mer, 22 Marzo 2023 - 11:28

Nonostante il completamento delle assegnazioni provvisorie, che ha riportato in Puglia oltre un terzo del personale scolastico “emigrato” al centro e al nord Italia per effetto della legge sulla Buona scuola, migliaia di docenti rimangono al momento precari. Al momento infatti 15.324 insegnanti pugliesi – 3392 nella sola provincia barese – iscritti nelle graduatorie ad esaurimento non sono riusciti ad ottenere quest’anno neanche una supplenza all’interno degli istituti sul territorio.

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Una situazione grave che ha voluto risolvere in prima persona il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, incontrando nel pomeriggio un gruppo di rappresentanti di docenti Gae nella sede della Regione. Presenti anche l’assessore regionale all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro Sebastiano Leo, le delegazioni sindacali e la dirigenza dell’Ufficio scolastico regionale. “L’incontro – ha spiegato il segretario generale Cisl Scuola Puglia Roberto Calienno – è il primo di un tavolo permanente che si occuperà di ricercare soluzioni al problema dei tanti docenti inseriti nelle Gae rimasti, quest’anno, senza supplenza”. Emiliano si era già in precedenza impegnato ad avviare per quest’anno scolastico il progetto “Diritti a Scuola”, che prevede il riconoscimento integrale del servizio effettuato dai docenti e una giusta retribuzione per le loro mansioni. “Un progetto – spiegano dal sindacato – che speriamo andrà a coinvolgere tutte le classi di concorso e gli ordini di scuola”. Unico ostacolo potrebbe essere il finanziamento della Regione Puglia al progetto, che potrebbe non bastare per integrare tutti i docenti rimasti senza lavoro.

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L’incontro è stato però solo un confronto tra le parti e non ha portato ancora a nessun provvedimento effettivo, che però la Cisl scuola Puglia spera di ottenere presto.  “Per il futuro l’impegno della regione Puglia  e delle amministrazioni locali – prosegue Calienno – deve essere quello di mettere a disposizione strutture e servizi per l’aumento del tempo pieno e del tempo prolungato”. Un impegno che per il sindacato deve portare anche alla diminuizione numero di alunni per ciascuna classe, in modo che le scuole possano avere più personale da assumere. “Al tempo stesso – conclude Calienno – è indispensabile che la politica autorizzi il turn over su tutti i posti vacanti e disponibili”.

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