Cinque voti a favore, cinque contrari e il piano di riordino ospedaliero viene bocciato dalla commissione regionale. Ma è soprattutto il “no” di Cosimo Borracino, consigliere regionale di Noi a sinistra e alleato della coalizione di centrosinistra, ad aprire la prima crisi politica in Regione. Quel voto sfavorevole è stato uno schiaffo per il governatore Michele Emiliano, che anche da assessore alla Sanità ha redatto e firmato il piano di riordino ospedaliero. Un brutto colpo per il presidente della Regione, tanto che ora sono i suoi stessi alleati a chiedere a gran voce “una verifica politica” nella maggioranza.
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Caos in maggioranza
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“Fermo restando le perplessità sul piano di riordino sanitario in ordine allo scarso approfondimento, sia sul fronte dell’impatto economico, sia in relazione all’assistenza sanitaria, il mio gruppo ha comunque votato favorevolmente l’intero provvedimento. Risulta quindi inspiegabile e politicamente criticabile il voto contrario preannunciato dal gruppo di Noi a Sinistra, anche alla luce del pregresso confronto in sede politica e istituzionale”, attacca il presidente de “La Puglia con Emiliano”, Paolo Pellegrino a margine della votazione in III commissione Sanità. “Riteniamo – aggiunge l’atro consigliere Alfonso Pisicchio – che occorra subito aprire un confronto politico e fare chiarezza. Il voto contrario di Noi a Sinistra è un fatto politicamente grave dato che il piano di riordino è un documento non solo meramente tecnico ma soprattutto politico, al pari ad esempio del bilancio. Certo, ognuno può manifestare le proprie perplessità, ma quando si fa parte di una maggioranza di governo, bisogna essere chiari sino in fondo. Occorre un’assunzione di responsabilità perché coalizioni a correnti alterne e a geometrie variabili non sono ammesse”.
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Il “no” di Noi a Sinistra
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Cosimo Borraccino, chiamato in causa, replica così e spiega il suo “no”: “Con rammarico ho espresso voto contrario, ma sia nelle premesse, con l’annunciata chiusura degli otto ospedali, che per il modo con cui in questi mesi sono state ignorate le richieste di condivisione delle scelte che venivano dai territori che questo piano è inaccettabile. Speravo che, attraverso un confronto con la commissione sanità e la discussione sugli emendamenti, l’ascolto delle istanze che venivano dai vari Comuni, dove ci si appresta a chiudere gli ospedali, fossero un modo per arrivare ad una diversa gestione della problematica sui tavoli romani e quindi si potesse giungere ad una soluzione positiva.rnSolo per fare un esempio, non capiamo perché mentre si chiedevano sacrifici a tutti, non lo si è fatto con la sanità privata. E non capiamo – prosegue – perché mentre altre regioni come la Lombardia o la Sicilia, chiedevano e ottenevano deroghe importanti, non lo si possa ancora fare ad esempio per la provincia di Taranto, che ha una situazione gravissima e dove più che di tagli bisognerebbe parlare di nuovi investimenti, a cominciare dall’ambito oncologico. Credo che, da parte del governo regionale, ci doveva essere un piglio diverso, una maggiore attenzione e condivisione delle scelte. Dal presidente di Regione nonché assessore alla Sanità, su questo primo importante banco di prova in materia, nonostante gli sforzi di ricomposizione compiuti negli ultimi giorni, mi sarei aspettato più attenzione alle richieste di intere popolazioni: ho preso atto che così non è stato e si nota, a questo punto, che con questo piano si riducono i livelli d’assistenza della nostra Regione”.
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Forza Italia chiede le dimissioni di Emiliano da assessore
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Forza Italia ne approfitta e invoca le dimissioni di Emiliano da assessore alla Sanità, mentre Cor lo invita a fare mea culpa e riscrivere il piano