Paolo De Vizzi ce l’ha fatta. Bevendo acqua di rubinetto per 50 ore a 10 metri di profondità, è riuscito a stabilire il nuovo record mondiale assoluto di permanenza subacquea con erogatori.
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rnL’azienda, oltre a garantire il fabbisogno idrico di De Vizzi durante l’immersione, insieme a quello dell’intero staff coinvolto nell’impresa, ha fatto dono di una classica fontanina, ancorata sul fondale del record.
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L’acqua distribuita dall’Acquedotto Pugliese protagonista, dunque, dell’impresa. Un’acqua sana e di qualità, assicurata da attenti controlli condotti più volte al giorno, in più punti del territorio, grazie al prelievo e alle analisi di campioni dalle sorgenti, dai potabilizzatori, dai pozzi, dalle fontane pubbliche. I 10 laboratori di analisi di AQP monitorano oltre 390 mila parametri chimici e microbiologici all’anno. Alcuni principali indicatori di potabilità sono controllati in tempo reale attraverso un sistema di telecontrollo. La purezza dell’acqua è, inoltre, garantita da ulteriori stazioni di disinfezione complementari, posizionate sui principali nodi della rete.
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Come nasce questa singolare performance? Le ragioni sono da collegare all’altrettanto singolare storia del giovane atleta, originario di Manduria, vittima nel 1992, appena ventiduenne, di un drammatico incidente stradale che lo costrinse su una sedia a rotelle. Grazie alle cure di un centro specialistico di Imola, Paolo, riesce a recuperare la voglia di vivere e, da grande appassionato del mare, il desiderio di immergersi. Eccolo, allora, pronto a conseguire l’Open Water, il suo primo brevetto subacqueo. Immersione dopo immersione, Paolo, che nel frattempo ha costituito l’Associazione “Un mare senza limiti”, matura il desiderio di raggiungere fondali sempre più profondi e nel giugno 2011 si spinge sino a 62 mt e 30 cm sotto il livello del mare, stabilendo un primato per disabili.
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Oltre che dalla profondità, Paolo è affascinato dall’idea di restare il più possibile sott’acqua. Nel giugno 2013 la nuova sfida: il giovane si tuffa nel mare pugliese per stabilire il nuovo record di permanenza sott’acqua per normodotati, pari a 32 ore, stabilito nel 2007 in Sicilia. Impresa riuscita anche stavolta: riemerge dopo 34 ore e 30 minuti, superando, tra l’altro, gravi problemi legati all’ipotermia.
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E siamo ai giorni nostri. Paolo è stato affiancato in questa impresa da una folta equipe di tecnici e specialisti: uno staff di 165 subacquei, tra cui i componenti di un team medico proveniente dall’università di Lugano, che ha avuto il compito di monitorare, minuto per minuto, la performance dell’atleta pugliese.
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In questa nuova ed esaltante esperienza, Paolo è stato sostenuto anche da AQP che, oltre a garantire l’approvvigionamento idrico necessario all’intera impresa insieme al fabbisogno idrico dello stesso De Vizzi durante l’immersione, ha voluto suggellare la nuova sfida sportiva con il dono di una classica fontanina, ancorata sul fondale del record. Un totem, a ricordo dell’impresa; un’ulteriore testimonianza del legame indissolubile tra l’Acquedotto Pugliese e il territorio servito, di cui l’acqua pura e incontaminata delle coste salentine rappresenta una delle gemme più splendenti.
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Grande Paolo!!