Docenti, partiti di estrema sinistra, lavoratori, persino clown, uniti per un giorno per gridare il loro dissenso. Da questa mattina circa 200 persone si sono riunite davanti all’ingresso della Fiera del Levante, incuranti della pioggia battente, armati di megafoni, striscioni e trombette, in attesa dell’arrivo del premier Renzi.
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I gruppi in protesta
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Con le braccia alzate e i nastrini rossi ai polsi una cinquantina di docenti neoassunti della scuola pubblica protestano nella rotonda davanti all’ingresso della Fiera contro l’esodo forzato imposto dalla legge sulla Buona Scuola. Ognuno di loro sorregge un cartello con il nome di una città – Milano, Ancona, Lecco: sono i luoghi dove saranno costretti a prendere servizio.
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Sul lungomare sono riuniti invece i lavoratori precari o disoccupati, che indossano magliette con la scritta “41”. Aspettano Renzi per protestare contro la riforma delle pensioni della legge Fornero. “Chiediamo – spiega Maria Coletta – di poter andare in pensione al massimo a 41 anni, perché lavoriamo da quando siamo ragazzi. Tutto ciò non è accettabile”. Presenti anche i rappresentanti dei partiti di estrema sinistra. I loro è un dissenso a tutto campo: manifestano infatti contro tutto il “pacchetto” di riforme del governo Renzi, dalla Buona scuola fino al Jobs act e al Piano casa.
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Originale anche la protesta della “clown army”. Sì tratta di un gruppo di persone che si travestono da pagliacci per “manifestare con l’allegria contro le difficoltà della società moderna”. Ecco quindi che quattro rappresentanti pugliesi hanno iniziato a suonare le loro trombette e a danzare per la strada.
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I controlli di sicurezzarnImponente il dispiego di forze all’ingresso della Fiera. Decine di agenti, camionette e volanti di polizia hanno controllato affinché le proteste rimanessero contenute nell’area d’ingresso. Non ci sono state problematiche durante la manifestazione, solo code di automobilisti nel tratto di strada antistante l’ingresso, visto che molti dei manifestanti si spostavanornspesso per strada per protestare.