E’ solo la prima giornata ed è presto per emettere sentenze e giudizi. Speriamo che, come sostenuto ieri sera dal tecnico Stellone, per il Bari sia stata solo una giornata storta. L’impressione che abbiamo avuto dopo Bari-Cittadella è che si tratti di qualcosa di più di una giornata storta, ci sembra che questa formazione non abbia ancora un’identità, non sia ancora una squadra per dirla senza troppi giri di parole.
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I campanelli d’allarme
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Qualche campanello d’allarme c’era stato già dopo l’amichevole con l’Andria ma fu detto: “E’ solo un’amichevole”. Giusto. Ieri la pessima figura contro una neo promossa, un Cittadella senza alcun nome altisonante in rosa ma con un’idea di calcio ben precisa, efficace e anche divertente. A centrocampo non c’è stata mai partita, il loro attacco ha surclassato il reparto difensivo biancorosso. Il Bari, come nel recente passato, ha vissuto più sulle individualità e sulla reazione di orgoglio, sulla rabbia del ritrovarsi sotto di due gol (in maniera del tutto meritata). C’è tempo per dimenticare la brutta serata d’esordio e c’è tempo per recuperare, la B è un campionato lungo e faticoso e si fanno i conti solo alla fine.
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I limiti difensivi
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Ma sarebbe un errore imperdonabile peccare di presunzione e non correggere, sino a quando si è in tempo, i limiti evidenti di questa rosa. Se si vuole recitare un ruolo da protagonista nella parte alta della classifica servono almeno 3-4 rinforzi di qualità. Inutile nascondersi, il Verona è imprendibile (salvo clamorosi colpi di scena), Carpi e Frosinone hanno un’ossatura importante, Benevento e lo stesso Cittadella potrebbero essere delle sorprese, Cesena, Spezia, Salernitana, Brescia, Perugia e Novara sono ben attrezzate. Insomma, la concorrenza non manca. Dicevamo, 3-4 rinforzi entro mercoledì: innanzitutto occorre un difensore centrale rapido. Questo è un problema che il Bari si porta avanti da due anni, Moras, Di Cesare e Tonucci non hanno la rapidità necessaria. I primi due sono buoni marcatori ma sono simili nelle caratteristiche, Tonucci – non ce ne voglia – ieri ha dimostrato una volta di più tutti i suoi limiti. Poi ci vorrebbe un terzino, possibilmente mancino: ieri Cassani ha faticato non poco e a pagare dazio è stato soprattutto Furlan, che non ha mai potuto godere dell’appoggio del suo compagno, trovandosi quasi sempre in inferiorità.
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Centrocampo senza idee, in attacco serve qualità
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In mediana manca un regista di qualità, che sappia dettare i tempi di gioco e che sappia costruire gioco: Basha e Romizi fanno legna, rincorrono, difendono ma quando si tratta di dover lanciare oltre i 10 metri sono dolori. E, infine, un attaccante di spessore, la ciliegina sulla torta, uno che possa fare davvero la differenza e che sia in grado di risolvere le partite più complicate. Il tempo c’è, basta non sprecarlo.