Ci hanno promesso un finale di stagione lunghissimo, forse coscienti della lentezza con cui i nodi stanno venendo al pettine in questa seconda parte della sesta stagione de Il Trono di Spade. L’ottava puntata, intitolata No one per la centralità del personaggio di Arya, presenta alcune attesissime soluzioni di trama, tra cui la partenza della giovane Stark da Braavos e gli avvicendamenti politici della città di Mereen dove continua a gozzovigliare il “nano più famoso del mondo”, Tyrion Lannister. La sensazione, però, è che queste sottotrame siano state portate fin troppo per le lunghe e che i tragitti che i personaggi hanno dovuto percorrere per arrivare alle loro mète siano stati eccessivamente dilatati tanto da non rendere davvero appassionanti le loro conclusioni.
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Tuttavia la sceneggiatura di questa puntata regala allo spettatore momenti davvero gustosi, al di là dei presunti colpi di scena. Troviamo i fratelli Lannister in gran spolvero, tutti e tre ritratti al massimo del potenziale dei loro personaggi; una Cersei glaciale, che tradisce sempre meno le sue – potenti – emozioni e riesce a pronunciare la sentenza di morte “I choose violence” con la forza iconica che ha reso – nel bene e nel male – il suo un gran personaggio. La Montagna, così, regala un’altra bella scena splatter come non se ne vedevano dai tempi di Oberyn Martell.
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Tyrion, che ci è mancato nella scorsa puntata, costruisce un bizzarro teatrino con Missandei e Verme Grigio, cercando di cavare da uno dei filoni più epici di tutta la serie un ghigno un po’ ubriaco, tratto distintivo del suo personaggio; si crea così un melting pot culturale che unisce personaggi tanto diversi, non solo per provenienza geografica, ma accomunati dal sogno di vivere in pace e serenità nel mondo che stanno consegnando alla loro regina, la Madre dei Draghi, la Spezzatrice di Catene, Danerys Targaryen.
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Il terzo fratello Lannister, il bel Jaime, si è sempre dibattuto tra le due anime del suo personaggio, alternando momenti di grande umanità e onestà a gesti feroci e subdoli, incerto tra il suo animo nobile e il suo lignaggio infame. L’incontro con Brienne, dopo anni, conferma la tensione che legava i due personaggi sin dalle prime stagioni. Tuttavia, il lato oscuro del Lannister non tarderà a venire fuori nella sua ossessiva fedeltà a Cersei, la Leonessa di Approdo del Re, che porterà Jaime a sporcare l’integrità delle valorose famiglie del Nord. Brynden Tully, noto anche come Blackfish, racchiude in sé tutti i valori e l’orgoglio della regione settentrionale del Continente occidentale. La sua fine e il tradimento che l’ha permessa – nonostante il suo coraggio nel scegliere il destino più doloroso ma, allo stesso tempo, più giusto e esemplare – segna una forte sconfitta per i valori del Nord e lascia intendere una grave crisi nel piano di riconquista accarezzato dalla giovane Sansa Stark e del suo fratellastro Jon Snow.
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Tuttavia i fan degli Stark non si disperino, Arya ha deciso di tornare a casa, Bran è ancora in vita, così come Rickon – per quanto l’ospitalità dei Bolton non sia nota per la sua dolcezza. Se l’Inverno sta arrivando – e i White walkers ci ricordano quanto possa essere rigido – è bene affrontarlo in famiglia. Attendiamo, dunque, le ultime due puntate della sesta stagione con ansia, sperando di non dover aspettare un altro anno per vedere riunito quel che resta della famiglia Stark.
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