BARI – Servono, subito, almeno 16 nuovi medici e 10 infermieri nei pronto soccorso baresi, altrimenti in estate sarà paralisi. E’ il numero minimo calcolato dall’Asl Bari per garantire la piena funzionalità delle strutture di emergenza e urgenza nei prossimi tre mesi. La situazione è critica in tutta la Puglia, dove all’appello mancano 60 medici e circa 130 infermieri.
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C’è stata già una riunione in assessorato tra il direttore di dipartimento, Giovanni Gorgoni, i direttori generali dell’aziende sanitarie e i sindacati. La rete dei pronto soccorso è in forte sofferenza e lo sarà ancora di più da metà sino a settembre, quando ci saranno da smaltire le ferie del personale e ai residenti si aggiungeranno i turisti in arrivo. Nel capoluogo pugliese c’è un altro problema impellente, quello della mancanza di anestesisti. Ne servono 15, altrimenti il rischio è che molti interventi chirurgici programmati e altri servizi possano saltare. In realtà è già accaduto: negli ospedali dell’Asl Bari, ad esempio, non è possibile per le donne in dolce attesa fare l’epidurale. E’ stata sospesa temporaneamente la procedura perché non è possibile garantirla in sicurezza per carenza di anestesisti.
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Sempre nel Barese, al di là dell’urgenza dettata dal periodo estivo, occorrono oltre 100 infermieri e 50 medici per tappare i buchi nell’organico. Tra un paio di settimane verrà fatto un nuovo punto della situazione per capire dove ancora ci sono sofferenze. Gorgoni con una circolare apposita ha autorizzato le Asl a sforare, se necessario, il patto di stabilità aziendale, avvalendosi dello sblocco delle deroghe per assumere (ci sono a disposizione circa 50 milioni di euro). Altra misura alla quale si potrà ricorrere è la mobilità regionale dei dipendenti. Provvedimenti che, però, potrebbero ugualmente rivelarsi insufficienti, ecco perché, anche quest’anno, saranno inevitabili gli accorpamenti e le chiusure di alcuni reparti.