BARI – Circa 90 milioni di euro di perdite, è questo il danno economico che avrebbe provocato il maltempo ai produttori di ciliegie della provincia di Bari. Oggi il sindaco della Città metropolitana, Antonio Decaro, ha incontrato i sindaci dei Comuni di Casamassima, Sammichele, Conversano, Putignano, Turi, Rutigliano e Castellana per fare un punto della situazione. Con oltre 47 mila tonnellate di ciliegie quella di Bari è infatti la prima provincia italiana per produzione di ciliegie, con il 34% della produzione nazionale. “A nome dei sette sindaci dell’area metropolitana legati alla produzione di ciliegie – dichiara Decaro – abbiamo chiesto ai parlamentari pugliesi, Boccardi, Ginefra e Mongiello, un intervento sul governo per far fronte a due calamità naturali: prima il mancato freddo, poi i danni subiti a causa delle grandinate della scorsa settimana hanno dato il colpo finale ad una produzione che rappresenta la ricchezza principale di un territorio che comprende sette Comuni. Per questo chiediamo al Governo di riconoscere lo stato di calamità naturale, in particolare per mancata allegagione”.
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Assicurare i raccolti è condizione necessaria per accedere alle facilitazioni previste dal riconoscimento dello stato di calamità. La scomparsa dal mercato pugliese delle polizze assicurative multirischio, divenute troppo care, che coprono simultaneamente dal danno di pioggia, gelo e grandine, ha indotto la stragrande maggioranza dei produttori e agricoltori pugliesi a non assicurarsi, determinando così una perdita certa di reddito.
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“Ovviamente non esiste la possibilità di assicurare un raccolto per il mancato freddo – prosegue Decaro – dunque contiamo sul fatto che il ministero possa ristorare il danno legato alla mancata allegagione, mentre l’assenza di copertura assicurativa in relazione alla gradine è la questione che bisognerà affrontare e risolvere per sostenere il comparto cerasicolo barese, grande risorsa economica e occupazionale, a tutele delle comunità interessate”