Consiglio sull’aumento della Tari, seduta lampo e gettoni pagati

BARI – Si è riunito per poco più di 4 minuti. Costati per ciascun consigliere presente 72,96 euro lordi di gettone, oltre alle spese accessorie ad esempio per la sala.  Il Consiglio comunale era stato convocato per questo pomeriggio per discutere e approvare le nuove aliquote della tassa sui rifiuti, aumentate fino al 12 per cento. All’esterno, in piazza Libertà, il movimento Cinque Stelle aveva organizzato anche un presidio di cittadini per denunciare i continui rincari.rnrnMa tutto si è concluso con un nulla di fatto.rnrnIl Consiglio si è insediato con 22 presenti alle 4 e 30, ma al momento della votazione per la sostituzione del consigliere Marco Lacarra (che ha lasciato l’aula del Consiglio in vista del suo impegno come segretario regionale del Pd) con Giuseppe Muolo, la maggioranza non aveva i numeri e l’opposizione ha abbandonato l’aula. Con 18 presenti è caduto il numero legale. Tutto rinviato quindi a domani. Con una nuova seduta e nuovi gettoni.rnrn”Ancora una volta – spiega la consigliera comunale di opposizione, Irma Melini-  la maggioranza è assente e cade il numero legale alla votazione per la surroga. Abbiamo scelto di uscire dall’aula perché troviamo inaccettabile che all’apertura della due giorni sulla manovra tributaria la maggioranza che aumenta le tasse non sia capace di garantire neanche il numero per approvarsi i provvedimenti”.rnrnOra la discussione è stata rinviata a domani e a sabato. “Resterò in aula – conclude Melini –  ricordando ai colleghi che abbiamo il dovere di non aumentare le tasse in una città dove più di 1000 esercenti chiudono definitivamente “bottega” e dove aumentano le famiglie che mangiano alle mense parrocchiali o che non possono più permettersi una casa”.rnrn”Un solo dato certo è evidente quest’oggi – dichiarano i consiglieri comunali Sabino Mangano e Francesco Colella del MoVimento 5 Stelle  – Parliamo della Tari che aumenta? No, non è la Tari ad aumentare ma i consiglieri di maggioranza a diminuire! Come spesso accade in apertura di seduta l’amministrazione Decaro si aspettava che il M5S e le altre forze di opposizione reggessero il numero legale, invece è bastato che il presidente introducesse il primo ordine del giorno, che si arrivasse al voto, per dimostrare ancora una volta la fragilità politica della maggioranza. Siamo usciti dall’aula per fa saltare il Consiglio odierno impedendo cosi (per ora) l’aumento fino al 12% della TARI a fronte di un servizio scadente e senza alcuna programmazione per trasformare il rifiuto in una risorsa”.rnrnPronta la replica di Marco Bronzini, capogruppo del Pd in Consiglio. “Ancora una volta i consiglieri di opposizione utilizzano il consiglio comunale per mettere in scena il loro circo mediatico. La seduta di oggi è stata interrotta sulla prima votazione che sanciva l’ingresso di un nuovo consigliere nell’assise comunale. Pur riconoscendo la disattenzione di alcuni membri della maggioranza – continua Bronzini –  che peraltro sono giunti in aula solo con alcuni minuti di ritardo, questa è senza dubbio la solita manovra delle opposizioni che si fanno guidare ormai da diverso tempo da chi in aula non fa altro che strumentalizzare il lavoro amministrativo: oggi infatti avremmo dovuto affrontare le delibere propedeutiche all’approvazione del bilancio comunale. Aver ritardato questa attività significa perdere del tempo prezioso per i successivi adempimenti amministrativi creando un grave danno ai  cittadini e all’intera città”.rnrnPer quanto riguarda la questione dei gettoni di presenza, questo pomeriggio sono scattati per coloro che non avevano ancora raggiunto le 34 presenze tra commissioni e consigli mensili. Oltre questo limite, scattano le giustifiche e i rimborsi ai datori di lavoro solo nel caso del consigliere dipendente.rnrn