Sabato 23 aprile, secondo giorno del COMICON di Napoli, evento che porta il meglio del fumetto internazionale nella città partenopea. Tra il pubblico della manifestazione, anche un geek di eccezione: Gabriele Mainetti, regista del pluripremiato “Lo chiamavano Jeeg Robot”, che ha sbaragliato la concorrenza all’ultimo David di Donatello vincendo sette premi, tra cui “Miglior regista esordiente”. Borderline24 lo ha intervistato per voi.rnrnTi sei divertito a girare Jeeg Robot?rnrnAssolutamente sì, è stato uno dei momenti più belli della mia vita. In più vuoi mettere la soddisfazione di prendere tutti quei David? Il premio che però mi ha reso più felice è stato quello per il “Miglior Produttore” (vinto dallo Studio Goon, da lui fondato, ndr) perché Jeeg Robot è stata una scommessa. Al di là dlla difficoltà nel reperire fondi, via via che giravo ho sentito molti pareri poco entusiasti. Anche gli addetti ai lavori, in un primo momento, non si sono sbilanciati in grandi elogi, ma quando il film è stato presentato alla “Festa del Cinema di Roma”, il pubblico si è dimostrato entusiasta. Da quel momento il successo è stato sempre più grande ed è stato pienamente confermato dalla seconda distribuzione. Pensate che per la comunicazione all’inizio si è quasi quadruplicato il budget, passando da 380mila a un milione e centomila euro.rnrnUn successo così grande chiama un sequel!rnrnNon posso dire di averci pensato, anzi. In testa abbiamo già le idee abbastanza chiare su quello che può essere il seguito delle avventure di Enzo (Claudio Santamaria, nel film), ma da qua a iniziarci a lavorare, ce ne passa. Non necessariamente però continuerò con i supereroi: a me piacciono le belle storie, a prescindere dal loro genere. Di sicuro non sono molto interessato a girare storie intimiste, quindi è difficile che mi possa accostare a un classico film all’italiana. Il mio scopo è far divertire il pubblico.rnrnPerché “Jeeg Robot”? rnrnQuando in Italia quelli della mia generazione pensano a un supereroe, i nomi che vengono in mente sono questi, Jeeg Robot, Mazinga: sono un po’ il prototipo dell’eroe che salva il mondo. In più a Roma quando uno fa lo spavaldo si dice: “Oh ma chi sei? Jeeg Robot?”rnrn rnrn
Mainetti al Comicon: “Jeeg Robot? Un successo inaspettato”
Pubblicato da: Francesca Romana Torre | Mer, 22 Marzo 2023 - 09:15
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