Una vittoria pesantissima in chiave play-off. I tre punti conquistati da Donati e compagni nel far west di Ascoli consentono al Bari di consolidare il terzo posto, mantenendo un piccolo ma essenziale vantaggio su Trapani e Pescara. Sesta vittoria nelle ultime sette gare per un ruolino di marcia sontuoso.
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L’undici di Camplone, modificato per un indispensabile turn over, non ha disputato una gara brillante ma ha avuto la forza e il carattere per massimizzare il gol segnato nel primo tempo (autogol del marchigiano Cinaglia), gestendo la gara e offrendo raramente il fianco alle azioni offensive degli marchigiani.
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Da Ascoli, dove in tribuna c’erano anche Dato’ Ahmad e Grazia Iannarelli (prossimi soci di Paparesta), la squadra torna con la consapevolezza di avere le qualità per lottare anche in contesti limite come quello del Del Duca, dove nel finale i duemila baresi del settore ospiti hanno visto più calci che calcio…
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La chiave tattica. Bari cinico e poi lucido nell’addormentare il gioco
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Il Bari nella prima frazione, pur con un gioco meno fluido del solito, ha avuto la prontezza di monetizzare il vantaggio e di tenere sempre il pallino del gioco, correndo rischi solo per qualche sbavatura con Donkor e Jakimovski (mai stati terzini prima dell’esperienza barese). Poi con il passare dei minuti Valiani e compagni hanno sempre mostrato sicurezza e nel secondo tempo avrebbero potuto mettere in sicurezza il risultato con un contropiede sprecato da Sansone alla Raducioiu.
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Punto di forza. Il peso di avere in rosa giocatori esperti
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Massimo Donati è tornato leader ad Ascoli, dopo una stagione tra panchina e naftalina. L’ex Celtic ha letteralmente preso in mano la squadra, dettando i ritmi e dando indicazioni ai compagni più fumantini quando la gara stava diventando – nei minuti finali – un corpo a corpo greco-romano. Valiani, Rosina e Di Cesare hanno saputo leggere la sfida con le chiavi che si possiedono solo grazie all’esperienza e a decine di campionati sulle spalle.
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Punto debole. Maniero sotto tono e fasce difensive in affanno
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Pur in una serata corsara e vincente è utile evidenziare la prova sotto tono di Maniero (apparso macchinoso nella corsa): il bomber è stato servito poco, ha sportello tutti i 90′, ma non ha il lampo delle giornate migliori. Le fasce difensive sono il vero tallone d’Achille del Bari. Schierare terzini adattati, improvvisati o inesperti (Donkor) offre sempre l’occasione ai tecnici avversari di giocare un jolly sulle fasce. Ad Ascoli è andata bene, ma in vista delle finali play off Camplone non può continuare a sottovalutare i segnali costanti di permeabilità che arrivano dai settori laterali della retroguardia.
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La curiosità. Contini (al rientro) infortunato dopo cinque minuti
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Stagione sfortunata per il vecchio Conte Contini: il difensore rientrava dopo un periodo costellato di infortuni ma dopo cinque minuti un guaio muscolare lo ha messo ko.
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@waldganger2000