BARI – Insultato e minacciato sui social network per aver rimosso la targa affissa in via Piemonte e dedicata a Vitantonio Fiore, figlio del boss del San Paolo, Giuseppe Fiore, ucciso nel triplice omicidio del San Paolo. Il sindaco di Modugno Nicola Magrone ha subito una violenta aggressione verbale su Internet e, stamattina, si è tenuta in Prefettura la riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza presieduta dal prefetto di Bari, Carmela Pagano.
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Ad apertura della riunione, il Comitato ha “espresso la piena e massima solidarietà al Sindaco Nicola Magrone per le frasi offensive rivoltegli nei giorni scorsi sui social network a seguito della rimozione della targa metallica affissa nel Comune di Modugno in via Piemonte tra i civici 74 e 76, che ricordava l’omicidio di tre appartenenti alla criminalità ivi verificatosi il 19 maggio 2013”, si legge nel comunicato diffuso dalla prefettura. Antonio Romito, Claudio Fanelli e Vitantonio Fiore, furono uccisi in un agguato ad opera di un commando il 19 maggio del 2013. “Resterete per sempre nei nostri cuori. Gli amici”, si leggeva sulla targa poi rimossa.
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I tre furono uccisi da un commando i cui componenti erano armati di Kalasnikov e pistole automatiche. L’agguato fu la risposta, secondo le indagini della squadra mobile, all’assassinio di Giacomo Caracciolese, capo dell’omonimo clan, ucciso in via Nizza il 5 aprile di quell’anno. Il 6 settembre la squadra mobile arrestò otto persone, ritenute responsabili a vario titolo sia del triplice omicidio di via Piemonte sia di quello di via Nizza. L’ipotesi accusatoria era che la materiale esecuzione dell’assassinio del Caracciolese fosse stata opera di Vitantonio Fiore e di Donato Cassano, suo cognato, e che, pertanto, l’omicidio di Fiore – e quello di Romito e Fanelli che gli erano vicini in quel momento – avesse rappresentato la risposta a quanto accaduto il 5 aprile.