BARI – Il servizio mensa al sistema sanitario pugliese può costare dai 5 ai 12 euro, a seconda dell’ospedale. Lo stesso discorso vale per il servizio pulizia, il costo da Asl ad Asl varia dai 5 ai 17 euro per residente. Sono alcune della anomalie che emergono nel rapporto “Curiamo la corruzione” redatto da Transparency International. Stando allo studio, il 50 per cento delle aziende sanitarie e ospedaliere pugliesi non adempie agli obblighi anticorruzione. L’analisi economica degli sprechi della sanità ha messo a confronto i singoli accordi con società esterne in riferimento ad alcune specifiche voci nei bilanci del 2013, al fine di individuare differenze anomale di spesa.
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Proprio ieri Regione Puglia e guardia di finanza hanno firmato in protocollo che permetterà una più efficace attività di controllo sulla spesa sanitaria. L’accordo, da quest’anno, prevede l’accesso diretto da parte della finanza ai sistemi informativi sanitari aziendali e regionali (Edotto). Secondo i dati forniti ieri dalla guardia di finanza, solamente nei primi tre mesi del 2016 le fiamme gialle hanno accertato frodi al sistema sanitario pugliese per un valore di 3,4 milioni di euro, dal 2014 ad oggi la cifra complessiva è di 119,2 milioni. Il danno erariale provocato, nel periodo 2014-2016, è di 88,5 milioni. Capitolo ticket sanitari: su un campione di 1.290 pugliesi controllati dal 2014 ad oggi, 857 sono risultati essere evasori, il 66%. Se questi dati li incrociamo con un altro emerso lo scorso mese e cioè quello che ogni anno il 6-7 per cento delle risorse investite in sanità si perde in tangenti e bustarelle (tradotto circa 150-200 milioni), abbiamo la dimensione reale di quanto danaro pubblico si sperpera in Puglia.
rn”Stiamo conducendo – scrive a proposito il governatore Michele Emiliano su facebook – una vera e propria battaglia contro la corruzione e gli illeciti nella Sanità in Puglia. La spesa sanitaria assorbe la maggior parte del bilancio regionale e va tenuta sotto particolare osservazione, in modo trasparente. Per questa ragione abbiamo sottoscritto e rinnovato una convenzione con la guardia di finanza per potenziare i mezzi per l’accesso ai sistemi informativi sanitari aziendali e regionali”.