BARI – In tre anni si è registrato il 42 per cento in più di sanzioni disciplinari nei confronti dei netturbini dell’Amiu. Si è passati dalle 280 del 2012 alle 400 del 2015. La maggior parte, 247 per la precisione, riguardano il mancato rispetto dell’ordine di servizio (dipendenti che hanno finito di lavorare prima del tempo, che sono arrivati in ritardo o che non hanno ripulito a dovere la zona a loro assegnata). Altre 25 sanzioni per inoperosità, 15 per assenze ingiustificate. I provvedimenti disciplinari variano dalle multe orarie (vengono sottratte ore di lavoro dallo stipendio) alle sospensioni fino a sei giorni per i casi più gravi.
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Negli ultimi tre anni si è avuto un incremento dei controlli e l’Amiu ora sta valutando l’ipotesi di servirsi di investigatori privati per seguire casi particolari. Netturbini che ad esempio si assentano sempre di lunedì: con le sole visite fiscali non è possibile individuare eventuali infrazioni. “Interverremo sulle anomalie – spiega il presidente dell’Amiu, Gianfranco Grandaliano – entro l’anno entreranno in servizio questi investigatori privati. Presenterò a breve il progetto in cda. In Amiu il tasso di assenteismo è al di sotto del 5 per cento, un buon risultato, ma comunque non dobbiamo mai abbassare la guardia”.
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Nel 2015 non sono scattati licenziamenti. Per il 2016 il caso più grave, sul quale si è aperta una pratica che probabilmente porterà proprio al licenziamento, è stato quello di un dipendente che ha rubato dalla cassaforte aziendale 1400 euro.