Sara, una donna in dialisi da cinque anni nell’Ospedale Generale Regionale “F. Miulli”, ha dato alla luce Giorgia. La bambina, nata con taglio cesareo a 35 settimane di gestazione, sta bene. Sara – che ha una malattia renale cronica – ha deciso assieme al marito di portare avanti la gravidanza, nonostante gli evidenti rischi. I medici dell’Unità di Nefrologia e quelli di Ginecologia e Ostetricia hanno accettato la sfida con entusiasmo e spirito di collaborazione, seguendo giorno per giorno la donna e lo sviluppo del suo bambino.
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Il lungo iter di Sara
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I controlli clinici e gli esami di laboratorio sono stati intensificati: la dialisi è passata da 4 ore per 3 volte alla settimana a una dialisi quotidiana, dal lunedì al sabato, con aumento progressivo del tempo di trattamento che ha raggiunto le 34 ore per settimana. L’alimentazione è stata modificata in rapporto alle esigenze metaboliche, il peso corporeo progressivamente aumentato e la terapia farmacologica accuratamente scelta in funzione del rischio di malformazioni. Sara, con spirito di sacrificio e grande coraggio, per arrivare in dialisi ha dovuto percorrere due volte al giorno la strada che da casa porta dall’ospedale: circa 40 chilometri percorsi in ogni condizione di tempo metereologico, persino sotto la neve. Solo nell’ultimo periodo, quando il monitoraggio del feto si è intensificato, ha deciso di ricoverarsi.
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Un sogno che si realizza
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Questa storia è il risultato di un lavoro svolto con grande professionalità e dedizione da tutto il personale del Miulli. Un lavoro multidisciplinare e multiprofessionale, che ha visto il coinvolgimento di nefrologi, ginecologi, anestesisti, neonatologi, ostetriche puericultrici e infermieri. Tutti insieme, con il loro lavoro, hanno contribuito ad un evento eccezionale: realizzare il sogno di avere un figlio per una donna in dialisi.rn