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La rete Giustizia e Pace: “No ai container per i migranti”

Pubblicato da: redazione | Mer, 22 Marzo 2023 - 09:02

“La rete cittadina Giustizia e Pace è impegnata nella città di Bari come rete di persone credenti sulla condizione dei migranti e in particolare sulla condanna della pratica illegale della segregazione nei centri di identificazione ed espulsione (CIE), che ha voluto esprimere in questi anni con i “Cerchi del silenzio” e con la preghiera della Via Crucis nel tempo di Quaresima. In seguito alle recenti notizie di stampa sulla chiusura per inagibilità del CIE di Bari per le pesanti proteste dei migranti, la rete dei credenti ha sospeso per quest’anno la Via Crucis in programmazione davanti al CIE con la speranza di una revisione legislativa, ormai matura, per una sua definitiva eliminazione.

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Come rete di credenti e non solo, è necessario non distogliere neanche un attimo lo sguardo verso i tanti migranti che continuano a perdere la vita in mare e la grave situazione di queste ore con la chiusura della rotta balcanica a migliaia di profughi respinti con la forza alle frontiere del “filo spinato” d’Europa.

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La nostra attenzione rivolta al piccolo che ci circonda, si concentra su una delle tante situazioni di migranti nella nostra città, che interpella il sistema di accoglienza e in particolare quello della seconda accoglienza. Si tratta di quella che è diventata ora una consistente vera e propria comunità di migranti con nuclei familiari, sistemata provvisoriamente dal Comune di Bari nella tendopoli dell’ex Set Via Brigata Regina.rnÈ questa una comunità eterogenea dal punto di vista della nazionalità di provenienza, della religione di appartenenza. Ad accomunarla è lo status giuridico di profugo. Una comunità che cerca da un po’ di tempo di costruire, con il sostegno del movimento “Rivoltiamo la precarietà” e l’aiuto di qualche cittadino volontario, un progetto di vita e di sopravvivenza dignitosa a Bari in maniera autonoma, non assistenziale e di auto-organizzazione in piccoli lavori, in uno spirito di solidarietà e auto-aiuto con una modalità di convivenza al di là delle differenze.

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La rete Giustizia e Pace apprezza e sostiene il percorso di autodeterminazione di questa comunità di immigrati, proponendo di condividere con la stessa, nella tendopoli dell’ex Set o nella loro prossima destinazione in città, un momento di preghiera interreligiosa, nei tempi e nei modi ecumenici più idonei, anche con il coinvolgimento dei cittadini che vorranno parteciparvi.

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L’appello che la rete rivolge è alle istituzioni locali, affinché la sistemazione della comunità dei migranti in una allocazione definitiva e meno precaria di quella attuale, risponda al percorso di auto-organizzazione fin qui portato avanti dalla stessa, evitando nella scelta della struttura soluzioni meramente assistenziali o ancora provvisorie e precarie, seppur costose e con enorme dispendio di fondi pubblici, come container o dormitori, già in via di superamento in altre esperienze del paese. Ciò non consentirebbe ai nuclei familiari di svolgere, nella condizione di rifugiati politici, una vita normale e in autonomia, nel pieno rispetto delle loro vite e dei loro destini”

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Bari, 10 marzo 2016

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Rete cittadina Giustizia e Pace

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