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L’identità di genere

Pubblicato da: dott.ssa Federica Dileone | Mer, 22 Marzo 2023 - 08:57

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Aldilà di ciò che possa concernere direttamente con la critica del film in sé per sé, ritengo che “The Danish Girl” possa essere un delicato inizio per chi voglia iniziare ad affacciarsi al mondo dei transgender, per chi voglia cercare di capire cosa succede, e per chi voglia sì giudicare, ma con una preventiva conoscenza dell’argomento.

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Il film ripercorre la storia (rivisitata) di Eddy Redmayne, la prima persona che è stata identificata come transessuale, nei panni di Lily Elbe, nonché la prima che ha tentato il primo intervento chirurgico. In punta di piedi e anche in maniera estremamente semplificata, il film ripercorre quello che potrebbe succedere nella vita, nel cuore e nella mente di un transgender, permettendoci un’analisi più approfondita delle diverse fasi.

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A partire dalla nascita, quando veniamo “messi al mondo” ci viene “assegnato un genere”, a cui segue un “ruolo” definito e costruito dalla società: maschio o femmina. Lily con la crescita ha iniziato ad avere difficoltà nell’identificarsi nel genere che gli/le era stato assegnato. Provava un forte desiderio di appartenere al sesso opposto, di indossare i vestiti, di assumere i comportamenti e le gestualità tipici del sesso opposto. Ha cercato di nasconderlo, di non farci caso. Si è sposato ed amava sua moglie.

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Ma a volte il sentirsi diverso può renderci vulnerabili. La sua non-identificazione di genere iniziava ad essere evidente, “colpa” che ha portato a subire umiliazioni, aggressioni e prese in giro.

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Nell’età adulta Lily inizia ad indossare gli abiti di sua moglie, a portare una parrucca, a cercare di nascondere il suo sesso. In questa fase, infatti, si poi potrebbe avere una forte avversione per la propria anatomia sessuale e cercare di soffocare la sofferenza per il non riconoscersi nel genere assegnato. Oppure si può iniziare ad identificarsi con un genere diverso rispetto a quello assegnato alla nascita, cominciando per esempio a cambiare i vestiti, il taglio di capelli, i movimenti del proprio corpo, assumendo la condizione denominata di transgender.

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È in questa fase che nel film Lily diventa amica di uomo che riusciva a comprenderla, a capirla. Un uomo omosessuale, che ha permesso di specificare in maniera molto sottile che transgender e omosessuale sono due condizioni diverse, che possono coincidere ma non è detto che debbano farlo.

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Da transgender Lily, per la prima volta nella storia, decide di passare alla condizione di transessuale in cui un individuo desidera attuare o ha attuato una transizione sociale, da maschio a femmina, o da femmina a maschio, che molti casi richiede un trattamento con ormoni del sesso opposto e chirurgia della riassegnazione sessuale.

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Non è la costruzione di una nuova identità, ma è per Lily, la costruzione della sua vera identità, il suo vero essere.

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