BARI – Il caso Multiservizi approda in commissione Enti e aziende partecipate del Comune. Il sindaco Antonio Decaro ha presentato i risultati dell’indagine avviata dall’amministrazione all’interno della Multiservizi. Sotto la lente di ingrandimento il contratto di locazione per un capannone da 120mila euro l’anno nel rione San Paolo che avrebbe dovuto ospitare gli uffici dell’ex municipalizzata. La Multiservizi, sotto la guida dell’ex presidente Giacomo Olivieri, aveva sottoscritto questo accordo e la locazione era partita, ma gli uffici non si erano ancora trasferiti. Il motivo? I due terzi dell’edificio non avevano i certificati di agibilità, a dispetto di quanto invece era stato assicurato con autocertificazione dai proprietari del capannone. Da perizie tecniche, inoltre, è risultato che solo per il trasferimento e l’adeguamento della struttura il Comune avrebbe dovuto spendere quasi un milione di euro.
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“Abbiamo verificato che l’allora cda – spiega Decaro – non è stato messo nelle condizioni di conoscere tutte le reali condizioni dell’immobile. Il proprietario sia in sede di offerta sia in sede di stipula ha dichiarato che tutte le certificazioni di agibilità erano in regola, ma non era vero. Per questo abbiamo chiesto la rescissione del contratto. Per quanto riguarda invece le promozioni (una ventina di unità di personale beneficiate da avanzamenti, promozioni, per un importo di 88mila euro ndr) che ci sono state – conclude Decaro – abbiamo chiesto subito conto all’azienda”.
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Altra questione riguarda il pagamento dell’affitto dell’attuale sede di via Viterbo. Nel 2014 i canoni sono stati compensati con lavori effettuati dal personale. Restano invece scoperti i canoni del 2015 e del 2016 per un importo complessivo di quasi 70mila euro. “Ho nominato un cda di dipendenti del Comune per controllare direttamente l’azienda”, conclude il sindaco che annuncia che a giorni arriveranno però i nuovi nomi sia per la Multiservizi sia per l’Amtab.
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Per quanto riguarda invece l’azienda di trasporto urbano, il sindaco ha annunciato la riduzione delle assenze per 104 e delle malattie, che sono passate da 16mila giornate per tutti i dipendenti a 11mila. “Abbiamo avviato un’attività di pulizia e risanamento di bilancio anche sui beni che ha l’azienda”, continua Decaro che ribadisce il potenziamento dei controlli contro i portoghesi e i teppisti.
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