BARI – I Gisu (gruppo dei vigili urbani che si occupa di sicurezza urbana) non devono essere impiegati per fermare i teppisti sui bus. Non senza delle precise tutele. Ad affermarlo in un comunicato è Davide De Gregorio, segretario regionale coordinatore area metropolitana di Bari per la Uil Fpl. “Nonostante le svariate sollecitazioni – si legge nella nota – sono rimaste disattese tutte le richieste d’incontro inoltrate al sindaco, tese ad aprire un tavolo di confronto utile a conoscere le modalità d’impiego di tale gruppo – spiega De Gregorio -. Preme rammentare che il personale della Polizia locale dal 2011 risulta privo di quelle tutele minime, ormai oggetto di una lunga vertenza a carattere nazionale, che garantivano l’eventuale riconoscimento della dipendenza dal servizio di una infermità o di lesioni fisiche contratte a causa dell’espletamento del servizio stesso”. Per De Gregorio l’impiego dei vigili urbani per le attività di prevenzione e repressione sui bus “li porrebbe ad un livello maggiore di rischio rispetto a quello, già alto, rilevato durante l’espletamento dei normali compiti d’istituto”. Il sindacato chiede quindi una polizza collettiva e il riconoscimento dell’indennità di ordine pubblico. “Non siamo contrari allo sviluppo delle attività che possano sempre più accrescere la professionalità degli operatori di polizia locale – conclude la Uil – ma siamo convinti che in mancanza dei minimi presupposti di tutela del personale coinvolto non è possibile attivare alcun percorso migliorativo per la cittadinanza e per i lavoratori”. La Uil precisa quindi che il servizio Gisu non può essere svolto almeno fino a quando non si aprirà un tavolo di confronto.
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Altro problema riguarda l’abbigliamento dei Gisu: gli scarponcini che utilizzano non possono essere usati sulle motociclette. Il gruppo speciale dei vigili urbani al momento può quindi girare solo a piedi.