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Molfetta, indagato il sindaco: “Agito nell’interesse pubblico”

La lunga lettera di Minervini

Pubblicato da: redazione | Gio, 24 Aprile 2025 - 11:02
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“Dopo lunghi anni di indagini, mi hanno notificato un avviso di comparizione per il 2 maggio p.v. di fronte al Gip di Trani ove, unitamente ad altri dovrò essere interrogato “preventivamente” in relazione a vicende amministrative con riferimento alle quali la Procura chiede misure cautelari”. Così in una nota il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini.

“Sono profondamente addolorato e mortificato per quanto accaduto perché, a giudicare dalle contestazioni a me elevate, vengono letti in chiave di penale rilevanza fatti e circostanze della gestione politico-amministrativa della città che, invece, ad una lettura semplice e lineare, disvelano condotte svolte sempre nell’interesse della collettività e poste in essere, paradossalmente, proprio per evitare le collusioni e le irregolarità di cui mi si accusa – continua – Spero, pertanto, di non essere bersaglio di comportamenti di “sciacallaggio” mediatico in quanto sapete benissimo voi tutti, così come l’intera cittadinanza, che ho sempre agito nell’interesse pubblico e non mi sono mai appropriato di un solo centesimo ne’ per me, ne’ per altri. Avrò anche questa volta, statene certi, la forza d’animo, datami dalla onestà intellettuale con la quale ho sempre agito, di rappresentare tutto al Giudice ed agli organi di Giustizia, nella quale continuo a credere con rispetto e fiducia, dimostrando con elementi concreti la correttezza di ogni procedimento, mio e dell’apparato comunale”.

 

L’indagine

La procura di Trani ha chiesto gli arresti domiciliari del sindaco di Molfetta (Bari) Tommaso Minervini che il prossimo 2 maggio – come anticipato dalla stampa locale e confermato all’ANSA – sarà sottoposto a un interrogatorio preventivo come disposto dal gip Marina Chiddo.
Il primo cittadino, al suo secondo mandato e a capo di una giunta di liste civiche, è coinvolto in una inchiesta che conta complessivamente otto indagati, relativa a presunti favori fatti a imprenditori in cambio di sostegno elettorale.
Le ipotesi di reato, contestate a vario titolo, sono corruzione, turbativa d’asta, peculato e falso, per un totale di 21 capi di imputazione. L’attività di indagine è successiva agli accertamenti fatti dai finanzieri che tre anni fa hanno iniziato a indagare su possibili irregolarità nella gara per la realizzazione della nuova area mercatale: il cantiere fu poi sequestrato. Da queste verifiche sarebbero emerse altre irregolarità.

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