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Crediti d’imposta finanziati, maxi truffa nella Bat

I dettagli

Pubblicato da: redazione | Mar, 8 Aprile 2025 - 10:21
finanza

La Procura della Repubblica ha emesso un provvedimento applicativo di misura cautelare reale d’urgenza, che è stato convalidato dal GIP del locale Tribunale ed è stato eseguito dai militari della Guardia di Finanza del Gruppo Barletta nei confronti di 16 soggetti, indagati per truffa aggravata per aver ottenuto fraudolentemente crediti fiscali indebiti relativi ai cc.dd. “Bonus facciate”, “Bonus ristrutturazione” ed “Ecobonus”, successivamente monetizzati per un importo complessivo pari di € 7.500.000,00. L’odierna attività trae origine da una mirata attività di polizia economico-finanziaria di iniziativa a seguito di una verifica fiscale avviata, nel 2023, nei confronti di un professionista di Barletta, esercente l’attività di mediatore creditizio. In particolare, durante l’attività ispettiva, è stata acquisita presso lo studio del professionista copiosa documentazione la cui analisi ha evidenziato l’utilizzo da parte dello stesso di documenti, carte prepagate e sim di diversi clienti, consapevoli dell’attività fraudolenta in atto, al fine di percepire indebitamente crediti d’imposta fittizi, indicando ed inoltrando richieste per lavori edili mai eseguiti su immobili aventi dati catastali del tutto inesistenti.

Inoltre, è stata acclarata la posizione abusiva del professionista nell’espletamento del compito di mediatore creditizio, in quanto ha artatamente contraffatto il documento relativo ai propri carichi pendenti, ossia il documento attestante la sua posizione ai fini giudiziari rilasciato dalla preposta Autorità Giudiziaria, al fine di rappresentare una falsa realtà riguardo il possesso dei previsti requisiti di condotta morale, in modo tale da poter operare nel campo del credito. La successiva attività di polizia giudiziaria delegata dalla Procura della Repubblica di Trani, ha consentito di disvelare un sistema fraudolento basato sulla creazione di falsi crediti d’imposta in capo a persone fisiche collegate al citato mediatore creditizio, ritenuto il dominus della frode. Lo stesso, a seguito dell’ottenimento di milioni di crediti fittizi per lavori edili ed investimenti mai sostenuti su immobili totalmente inesistenti, ha monetizzato per intero i medesimi presso Istituti di credito e Poste Italiane, per un importo complessivo pari a circa € 7.500.000,00.

Tali riscontri hanno permesso, dunque, di contestare in capo al professionista le ipotesi di reato di cui agli artt. 640bis (Truffa aggravata), 140 bis D.Lgs. 385/1993 (Esercizio abusivo dell’attività) e 482 c.p. (Falsità materiale commessa dal privato) e in capo alle altre 15 persone fisiche concorrenti nel disegno criminoso il reato di cui agli artt. 640bis (Truffa aggravata) e 110 (Concorso) c.p.. In particolare, la fittizietà dei crediti è stata accertata sulla base di qualificate investigazioni eseguite dalle Fiamme Gialle di Barletta, attraverso attività di osservazione e controllo, riscontri visivi, documentali ed informatici che hanno comprovato la totale inesistenza degli immobili oggetto d’intervento, nonché l’assenza di titolarità di qualsivoglia possidenza immobiliare da parte degli indagati, idonea a giustificare le ingenti opere di ristrutturazione richieste da parte dei soggetti indagati, oltreché il ruolo fondamentale di gestione e controllo da parte del mediatore creditizio. Il provvedimento ablativo consiste in un decreto di sequestro preventivo per equivalente, finalizzato alla confisca dei beni mobili e immobili riconducibili agli indagati, che ha consentito di rinvenire e sottoporre a sequestro n. 25 beni immobili, n. 17 autovetture, n. 6 motocicli e il sequestro del saldo presente in n. 67 conti correnti intestati agli indagati, in fase di quantificazione.

Ad ogni buon conto, si rappresenta che il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari e che le responsabilità degli indagati saranno definitivamente accertate solo ove intervengano sentenze irrevocabili di condanna. L’operazione, svolta contemporaneamente in diverse provincie pugliesi, costituisce chiara testimonianza del costante impegno profuso dalla Guardia di Finanza della B.A.T., coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani, nel contrasto alle più articolate forme di frode ed ai fenomeni illeciti perpetrati a danno del bilancio dello Stato, al fine di garantire la corretta destinazione delle ingenti risorse pubbliche stanziate per sostenere le famiglie e le imprese e garantire, così, la competitività del sistema Paese.

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