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L’Italia perde ogni giorno diciotto negozi di moda

E' quanto ha messo in luce Federazione Moda Italia-Confcommercio

Pubblicato da: redazione | Mar, 1 Aprile 2025 - 22:48
negozi chiusi via sparano

 L’Italia perde ogni giorno 18 negozi di moda e abbigliamento. E’ quanto ha messo in luce Federazione Moda Italia-Confcommercio secondo cui il dato desta ulteriori preoccupazioni vista la perdita media degli ultimi 5 anni di 13 negozi al giorno con 23.322 negozi in meno e oltre 35.000 posti di lavoro persi. Il consiglio dell’associazione che si è riunito a Courmayeur per esaminare le sfide per il settore dopo un 2024 chiuso con un calo medio del 4,2% rispetto al 2023, rileva che anche i saldi invernali 2025 hanno confermato un trend negativo dei consumi, segnando un -5,5%, con 6 imprese su 10 che hanno indicato un calo sul 2024. Nel 2024, secondo Federazione Moda Italia, il saldo nati-mortalità dei negozi di moda è stato negativo di -6.459 punti vendita, pur rimanendo un fondamentale pilastro dell’economia e del Pil nazionale con 164.369 punti vendita che occupano 299.793 addetti. Per il presidente di Federazione Moda Italia, Giulio Felloni, “la sfida per il retail della moda è quella di raggiungere la ripresa attraverso uno spirito imprenditoriale che si affida all’innovazione, alla resilienza e allo shopping tourism” anche grazie all’abbassamento della soglia del tax free shopping da 154,96 euro a 70 euro. Misura, quest’ultima, che ha rappresentato un volano per il retail locale con un incremento del 54% delle transazioni e del 12% della spesa, secondo i dati di Global Blue. Per Felloni tuttavia lo spirito sempre positivo del settore “è messo a dura prova dal ridimensionamento di oltre il 10% dei consumi di moda delle famiglie italiane negli ultimi 5 anni e anche da disinvolte politiche commerciali dei nostri stessi fornitori, attraverso e-commerce, outlet, sample sale e family & friends che non seguono il principio dello stesso mercato, stesse regole”. Per affrontare questa crisi Felloni chiede un Patto etico di filiera con i fornitori e propone misure concrete al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, tra cui una detrazione d’imposta per l’acquisto di prodotti sostenibili e un’aliquota Iva agevolata. (

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