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Discarica abusiva nel Barese:sequestrati beni per oltre 900 mila euro

Sequestrate anche quote societarie, titoli bancari e sei immobili tra terreni e fabbricati

Pubblicato da: redazione | Ven, 28 Marzo 2025 - 08:38
auto discarica

Il Tribunale di Trani, accogliendo la richiesta della Procura di Trani, ha disposto il sequestro preventivo impeditivo di un compendio aziendale, nonché del profitto -nella forma diretta e per equivalente- dei beni dell’ente, per un valore complessivo di oltre 900 mila euro, nonché di risorse finanziarie, per il medesimo importo, in capo all’amministratore dell’impresa sottoposta alle indagini.

I Finanzieri del Comando Provinciale della Provincia BAT, su delega delle Procura della Repubblica di Trani, hanno eseguito il richiamato decreto di sequestro preventivo nei confronti di una persona fisica e di una persona giuridica, entrambi sottoposti alle indagini.

Tali attività di indagine, disposte anche ai sensi del D.lvo 231/2001 in tema di responsabilità amministrative degli enti, hanno consentito di sottoporre a sequestro anche diversi rapporti bancari intestati alla società coinvolta e alla persona fisica, nonché le quote societarie e l’intero compendio aziendale, composto da 6 immobili tra terreni e fabbricati, situati in Corato, adibiti in parte a discarica abusiva.

Le complesse indagini in materia ambientale, coordinate dal Pubblico Ministero e svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Barletta, hanno consentito di accertare che il legale rappresentante di una S.R.L. ha acquistato, in maniera pluriennale, rifiuti speciali (pericolosi e non) in totale assenza della prescritta documentazione di settore, attestante l’origine e il tracciamento dei rifiuti pericolosi.

L’impresa indagata, per talune cessioni di rifiuti (anche provenienti da altro reati contro il patrimonio) ha emesso semplici ricevute fiscali (anziché la documentazione fiscale ed ambientale prevista dalla legge) in relazione a conferitori abituali (trattati dall’impresa quali privati conferitori occasionali).

Le indagini svolte hanno anche permesso di accertare che il citato rappresentante legale – nell’interesse e a vantaggio dell’ente sottoposto alle indagini – ha sistematicamente utilizzato suoli, dichiarati agricoli, non oggetto di autorizzazione da parte della Città Metropolitana di Bari, realizzando finanche una discarica abusiva.

Le peculiari investigazioni sono state espletate al fine di tutelare l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, in un’ottica di giustizia anche verso le future generazioni, in ossequio agli artt. 9 e 41 della Costituzione, testimoniando, ancora una volta, l’impegno profuso dal Corpo della Guardia di Finanza, costantemente impegnata anche nella salvaguardia dell’ambiente per la tutela della salute dell’individuo, della collettività e del benessere sociale.

Si rappresenta che per il principio della “presunzione di non colpevolezza”, la colpevolezza della persona sottoposta a giudizio, in relazione alla vicenda, sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

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