Oggi 2 marzo, dalle 9,00 alle ore 13,00 si è tenuto lo sciopero dei lavoratori dell’azienda Ikea di Bari con sit-in di protesta dinanzi all’ingresso principale del punto vendita sito in via Caduti del lavoro n. 5 che ha visto un’adesione massiccia dei lavoratori di circa l’80% dell’organico.
La suddetta iniziativa di lotta a livello territoriale è stata proclamata nell’ambito della mobilitazione nazionale che ha visto la proclamazione da parte delle OO.SS. Nazionali FILCAMS CGIL- FISASCAT CISL e UILTuCS dell’apertura dello stato di agitazione e dell’indizione di un primo pacchetto di 24 ore di sciopero, articolato in 8 ore a livello nazionale e 16 ore a livello territoriale a seguito della rottura del tavolo di trattative per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale.
Il Segretario Generale della FILCAMS CGIL Bari Antonio Ventrelli dichiara che la mobilitazione del personale Ikea è stata indetta, dopo oltre un anno e mezzo di trattative per il rinnovo del contratto Integrativo aziendale scaduto da sei anni, in seguito alla persistente mancata risposta da parte dell’azienda alle richieste avanzate dal sindacato volte a tutelare i diritti dei lavoratori ed a garantire condizioni di lavoro più dignitose ed in particolare si contesta la mancata applicazione delle maggiorazioni salariali per i neoassunti che crea inaccettabili divisioni generazionali tra i dipendenti, l’obbligo di lavorare nei giorni festivi che non consente la conciliazione dei tempi di vita e lavoro senza peraltro riconoscere a livello economico adeguate maggiorazioni e compensazioni, un sistema di progressione di carriera che svilisce le professionalità interne, utilizzo diffuso dei contratti di lavoro part time senza possibilità di integrazione oraria che crea condizioni economiche di povertà per larga parte dei dipendenti.
Il Segretario Generale della FILCAMS CGIL Bari Antonio Ventrelli aggiunge inoltre che nonostante Ikea sia un gruppo solido che aumenta fatturato ed utili grazie soprattutto alla professionalità e dedizione dei propri dipendenti, non riconosce il giusto valore alla sua forza lavoro e, pertanto, la mobilitazione continuerà (il 15/03/2025 è stata indetta una giornata di sciopero nazionale) fino a quando la società non modificherà le scelte aziendali accogliendo le richieste sindacali mirate a raggiungere una intesa dignitosa che migliori le condizioni economiche e di lavoro dei lavoratori.
Miriam Ruta segretaria generale Fisascat CISL Bari “Chiediamo un contratto integrativo nazionale e aziendale che restituisca dignità ai lavoratori e alle lavoratrici di ikea a partire dalle relazioni sindacali che siano rispettose del confronto con le parti sociali, ma che sia rispettoso di tutti i lavoratori. C’è una gran parte di lavoratori e lavoratrici che sono part-time, part-time involontari e quindi chiediamo il rispetto del lavoro domenicale e festivo, perché a fronte del disagio prestato venga riconosciuta una maggiorazione in percentuale che restituisca degnità al salario, chiediamo che venga riconosciuta la reale prestazione delle professionalità effettivamente prestata dai lavoratori di Ikea e chiediamo soprattutto un welfare di opportunità che sia reale. Quindi un salario che restituisca effettivamente ai lavoratori dignità economica. Vogliamo che Ikea realizzi concretamente un contratto integrativo che sia migliorativo rispetto al contratto nazionale di lavoro e che non faccia una retrocessione rispetto allo stato attuale i lavoratori sono fondamentalmente dei lavoratori precari anche perché essendo part-time non hanno la possibilità non solo di migliorare dal punto di vista salariale ma anche dal punto di vista professionale per cui un contratto integrativo aziendale che entri nel merito di tutte le nostre richieste e che non abbia una retrocessione rispetto ad un mondo del lavoro che avanza e che avanza con difficoltà.”
A parlare anche Francesca loseto delegata IKEA Bari della Fisascat CISL BARI ‘Ikea è un’azienda che da sempre si professa solida inclusiva, ma oggi non riconosce gli stessi diritti a tutti i lavoratori. I neoassunti non percepiscono le stesse maggiorazioni domenicali e festive come i vecchi assunti. Dovrebbero maturare questo diritto dopo due anni. Non è corretto perché sono ragazzi che si approcciano al mondo del lavoro attraverso stage di formazione e subito dopo raggiunto anche il contratto, seppur a tempo determinato, nonhanno gli stessi diritti. Per cui chiediamo che ci sia equità di diritti anche per i neoassunti”.
La nota di Ikea
IKEA conferma che, purtroppo, le negoziazioni relative al rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale si sono interrotte dopo una lunga e importante trattativa, avendo appreso che le Organizzazioni Sindacali hanno ritenuto non soddisfacente la proposta aziendale presentata.
Pur nel rispetto delle decisioni dei sindacati, siamo dispiaciuti dell’esito riscontrato, in quanto l’impegno dell’Azienda era volto a migliorare ulteriormente le condizioni economiche già riconosciute a tutti i co-worker dall’attuale Contratto Integrativo con interventi sia sul versante del welfare che delle maggiorazioni, in IKEA già ampiamente migliorative rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale.
In particolare, la proposta di IKEA intendeva incrementare le maggiorazioni per il lavoro domenicale e festivo e creare un premio uguale e inclusivo accessibile a tutti i co-worker, con un significativo aumento degli importi: ad esempio per un addetto vendita full time l’importo del premio avrebbe superato i €2.000 lordi. Inoltre, sarebbero stati previsti maggiori investimenti in formazione per sostenere i percorsi di sviluppo dei co-worker attraverso l’accrescimento delle competenze specialistiche, e l’introduzione di un importo annuale per tutti i lavoratori da poter spendere su una piattaforma di welfare in beni o servizi. Infine, la nostra proposta comprendeva ulteriori benefit innovativi quali un supporto alle persone che accedono a percorsi di procreazione medicalmente assistita o nei confronti di co-worker che intraprendono percorsi di transizione di genere.
IKEA ribadisce di non aver proposto alcun peggioramento rispetto a quanto già riconosciuto dalle normativa e dal Contratto Integrativo vigente. In tal senso, ad applicare il Contratto Integrativo vigente e con esso tutti i benefici in esso previsti.
Infine, per quanto riguarda le aperture dei nuovi formati (PAOP), IKEA ribadisce che si tratta di formati innovativi che consentono di essere più vicini alle esigenze dei clienti e precisiamo che all’interno degli stessi tutti i diritti sindacali previsti dalla normativa vigente sono garantiti.