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Bari, capi contraffatti in arrivo dalla Turchia: blitz della Gdf

Trenta mila prodotti con marchi di lusso: da Gucci a Balenciaga - VIDEO-

Pubblicato da: redazione | Mer, 26 Febbraio 2025 - 09:26
gdb bari

I Finanzieri del II Gruppo Bari, unitamente ai Funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Bari, quotidianamente impegnati nel dispositivo di contrasto ai traffici illeciti nel porto cittadino, hanno sottoposto a sequestro circa 30 mila pezzi di prodotti d’abbigliamento riportanti marchi contraffatti.

L’attenta e congiunta analisi dei rischi sui flussi commerciali e sulla merce in entrata nel territorio nazionale ha permesso di intercettare l’ingente quantitativo di prodotti contraffatti di origine turca.

L’attività esperita ha dimostrato, ancora una volta, l’efficacia delle metodologie innovative di analisi adottate dalla Guardia di Finanza congiuntamente all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Le metodologie sono state sviluppate grazie all’accordo di collaborazione disciplinato dal recente Protocollo d’Intesa siglato dai Vertici delle due Istituzioni ed hanno consentito di individuare, preventivamente, i flussi sospetti e in tal modo infliggere un duro colpo al sistema dei traffici illeciti. In particolare, l’analisi è stata condotta incrociando i dati relativi alle rotte commerciali, alle tipologie di trasporto, alla coerenza tra merce dichiarata e nominativi delle ditte speditrici nonché destinatari, con le informazioni presenti nelle banche dati a disposizione delle Fiamme Gialle e dell’ADM.

L’operazione ha permesso l’individuazione, all’interno di un container proveniente dalla Turchia, di circa 30 mila capi di abbigliamento contraffatti, recanti i loghi di noti marchi internazionali (Adidas, Ami Paris, Armani, Balenciaga, Burberry, Calvin Klein, Casablanca, Champion, Chanel, Dior, Disney, Dolce e Gabbana, Fendi, Fred Perry, Gant, Gucci, Guess, Hugo Boss, Karl Lagerfeld, King Brus, Lacoste, Louis Vuitton, Nike, Oz Bebe, Parajumpers, Prada, Puma, Ralph Lauren, Stone Island, Tommy Hilfiger, Versace, Victoria’s Secret, Zara).

Grazie alla manifattura particolarmente pregevole, questi prodotti contraffatti avrebbero potuto indurre in errore gli acquirenti una volta immessi sul mercato. La peculiarità del carico rinvenuto risiede anche nella significativa varietà delle marche contraffatte presenti.

Quest’ultimo dato testimonia la costante evoluzione del fenomeno della contraffazione che, negli ultimi anni, non si limita più alla mera riproduzione di marchi noti e riconoscibili sul mercato ma si indirizza anche verso brand “di nicchia”, aumentando in tal modo il rischio per il consumatore finale. A conferma di tale trend evolutivo, la presenza nel carico sequestrato di capi contraffatti frutto di joint venture tra grandi griffe della moda, a dimostrazione della costante attenzione del mercato del falso alle richieste provenienti dai potenziali acquirenti.

La merce è stata sottoposta a perizia dai tecnici delle aziende titolari dei marchi, i quali hanno confermato la contraffazione dei prodotti e dei segni distintivi, tutelati dai diritti di proprietà intellettuale. Le operazioni hanno portato al sequestro dell’intero quantitativo di merce, con la contestazione del reato di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni mendaci.

L’illecita riproduzione/produzione e commercio di marchi/modelli registrati, oltre a costituire reato e danneggiare il sistema paese per le significative perdite di gettito fiscale prodotte dalla filiera del falso, instaura, a tutti gli effetti, un meccanismo di concorrenza sleale nell’economia reale, praticata a danno di aziende che operano nella legalità e nel rispetto di elevati standard qualitativi imposti dalla normativa vigente a tutela della salute dei consumatori, inconsapevoli acquirenti, anche a prezzo pieno, di prodotti illecitamente riprodotti.

L’attività sinergica contro i traffici illeciti in ingresso nel territorio dello Stato di prodotti contraffatti posta in essere dalla Guardia di Finanza congiuntamente all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli rappresenta un concreto presidio a tutela del mercato, della competitività delle aziende italiane a livello internazionale e a difesa della sicurezza e della salute dei cittadini consumatori.

Si precisa che il procedimento penale pende nella fase delle indagini preliminari e, pertanto, le ipotesi di accusa dovranno essere valutate ed eventualmente trovare conferma nella fase processuale con il contributo della difesa, dovendosi presumere l’innocenza degli indagati sino alla irrevocabilità della eventuale sentenza di condanna.

La diffusione del presente comunicato stampa è stata autorizzata dalla Procura della Repubblica di Bari in ottemperanza alle disposizioni del D.lgs. n. 188/2021, ritenendo sussistente l’interesse pubblico all’informazione con riguardo al contrasto agli illeciti di natura economico-finanziaria e, in particolare, alla contraffazione marchi e alla sicurezza prodotti.

 

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