Confartigianato imprese lancia un nuovo appello al Ministero Ambiente e Sicurezza Energetica sull’emergenza raccolta degli Pneumatici fuori uso (PFU). È passato meno di un anno dal grido di aiuto che non ha ancora trovato una concreta risposta da parte delle istituzioni.
Il ciclico riproporsi di quest’annoso problema è sintomo di una situazione generalizzata di inefficienza/discontinuità del servizio, relativamente ai tempi di attesa e quantitativi ritirati, che non risponde ai fabbisogni degli autoriparatori-gommisti costretti ormai ad operare in una continua condizione di emergenza, con il rischio sempre incombente di incorrere nel blocco ritiro PFU, in particolare in coincidenza con il cambio gomme stagionale.
La giacenza di oltre 450 tonnellate di PFU inevasi nelle officine ricade sugli autoriparatori non solo sul piano operativo, ma anche economico esponendoli al rischio di incorrere in pesanti sanzioni amministrative, oltre a creare gravi conseguenze per l’ambiente e per la salute della collettività.
Il target aggiuntivo di raccolta attivato nel 2024, purtroppo, non è stato sufficiente per evadere i quantitativi pregressi di PFU accumulati nelle officine e non sono stati, quindi, registrati tangibili miglioramenti della situazione che, ormai, ha raggiunto livelli di guardia insostenibili su tutto il territorio nazionale, confermando la trasversalità del fenomeno.
A fronte del quadro estremamente critico, Confartigianato Imprese ha dunque sollecitato una urgente definizione della problematica attraverso, soprattutto, misure di carattere strutturale, anche di natura legislativa, volte ad efficientare l’intero sistema di gestione e raccolta degli pneumatici in un’ottica di trasparenza, tracciabilità e legalità in grado di garantirne la sostenibilità economica.
“La situazione del settore è nuovamente emergenziale. Potremmo definirla, strutturalmente emergenziale – sottolinea Francesco Sgherza, presidente Confartigianato Imprese Puglia -. Il paradosso è che in un momento storico in cui ci troviamo a spiegare alle imprese che l’ennesimo ed oneroso adempimento amministrativo, il RENTRI, operativo dallo scorso 13 febbraio, è cosa buona e giusta ci troviamo poi senza risposte nei confronti di chi avendo fatto il proprio dovere, si vede negare un diritto sacrosanto. Alle imprese dell’autoriparazione che hanno correttamente assolto il contributo PFU deve essere assicurato il ritiro degli penumatici per cui quel contributo è stato pagato. La legge attuale, pur mirando ad assicurare questo diritto, non lo garantisce perché è semplicemente congegnata male. Lo sanno gli operatori del settore, lo sanno i Consorzi preposti al recupero, lo sanno i centri di smalitimento, i produttori di pneumatici e persino il MASE che, da svariati anni, continua a gestire una situazione emergenziale. Occorre una riforma urgentissima, già sollecitata nelle sedi opportune. Sono sterminati gli interventi di Confartigianato sul tema come delle rappresentanze di altri soggetti coinvolti nella filiera. A questo punto ci appelliamo ai parlamentari pugliesi ed in particolare agli esponenti di Governo, che stiamo attivando in queste ore, perché si facciano promotori di una riforma immediata di una normativa chiaramente inadeguata. Nel contempo, ancora una volta, ci troviamo a richiedere misure emergenziali per svuotare i piazzali di imprenditori onesti e responsabili che sono esposti a conseguenze gravissime quanto ingiuste.”
In sintesi, evidenziamo gli interventi prioritari sollecitati da Confartigianato:
· implementare il Registro Nazionale Produttori e Importatori Pneumatici istituito dal Ministero, prevedendo una specifica funzionalità del portale, dedicata agli autoriparatori per la ricezione delle richieste di ritiro PFU da parte delle officine e lo smistamento automatico ai Consorzi obbligatori. La gestione centralizzata del servizio di raccolta PFU attraverso il canale istituzionale già esistente, ovvero il Registro, riteniamo sia la soluzione più corretta e trasparente per una effettiva regolamentazione e ottimizzazione del meccanismo, a beneficio non solo degli autoriparatori, ma di tutti gli attori della filiera.
· Parallelamente, quale utile strumento di supporto per le imprese, prevedere un nuovo Extra Target di raccolta per alleviare le difficoltà operative degli autoriparatori- gommisti legate all’accumulo degli pneumatici nelle officine.
Nel quadro delle riforme strutturali sono state rinnovate, altresì, anche le altre proposte di Confartigianato formulate in precedenza che riassumiamo:
· sostenere e agevolare le imprese che operano regolarmente, attraverso un meccanismo di raccolta PFU vincolato alla legittimità degli operatori, che devono essere qualificati ai sensi della Legge 122/1992 (Disciplina Autoriparazione) e alla regolarità dell’acquisto degli pneumatici attestata da idonea documentazione, in modo tale da garantire l’effettività del servizio ritiro a fronte del pagamento del contributo. Ciò anche al fine di contrastare fenomeni di abusivismo e concorrenza sleale, evitando che i Consorzi procedano al ritiro presso operatori-gommisti che praticano irregolarmente la sostituzione di pneumatici, con i conseguenti rischi non solo per l’ambiente, ma anche ai fini della sicurezza stradale;
· intensificare e concentrare il controllo dei flussi degli pneumatici a monte della filiera da parte degli Organi di Vigilanza competenti, con un’attenzione particolare alle vendite on- line. Ciò al fine di intercettare i flussi illeciti e contrastare le aree di illegalità presenti sul mercato, snidare le forme di evasione fiscale e del contributo ambientale e recuperare risorse a beneficio dell’economia, dell’ambiente e dell’intera collettività;
· rivedere il sistema di assegnazione dei quantitativi di PFU secondo criteri che rispondano alle effettive esigenze e specificità territoriali, superando i problemi di accorpamenti in macro-aree poco funzionali sul piano operativo (es. accorpamento Puglia, Calabria e Basilicata).