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Obesità, non sempre perdere chili è questione di volontà

Lo studio

Pubblicato da: redazione | Lun, 17 Febbraio 2025 - 18:11
foto freepik

In Italia, il 50% della popolazione adulta fa i conti con il sovrappeso e 6 milioni con l’obesità (12% della popolazione). Ma spesso perdere chili, non è una questione di forza di volontà ma di come funziona il nostro corpo. Proprio per questo, da oggi fino al 4 febbraio, la campagna “Perdere peso non dipende solo da te. Il tuo corpo può fare resistenza”, promossa da Lilly con il patrocinio dell’associazione pazienti Amici Obesi Onlus, promuoverà una diversa narrazione della malattia. Tra le iniziative, “The Impossible Gym”, un’installazione immersiva presso la stazione Termini che raffigura gli ostacoli fisici, biologici e psicologici con i quali devono convivere ogni giorno le persone con obesità, e un calendario di incontri informativi sulla gestione della patologia con medici specialisti con possibilità di misurare il proprio Indice di Massa Corporea (Bmi). “L’obesità è legata ad una modificazione patologica dei meccanismi che nel nostro organismo regolano la fame e la sazietà, regolando di conseguenza il peso corporeo – spiega Rocco Barazzoni, Presidente Società Italiana Obesità (SIO) e Associato di Medicina Interna, Dipartimento di Scienze Mediche, Università degli Studi di Trieste – questo tipo di alterazioni è indipendente dal controllo e dalla volontà della persona. Si tratta di meccanismi neurologici in gran parte localizzati nel cervello, ma che rispondono anche a segnali che arrivano dal tessuto adiposo e dall’intestino. A questi meccanismi si associano anche fattori genetici, endocrini e ambientali. L’insieme di tutti questi elementi definisce l’obesità come malattia”.

Eppure, secondo il documento “Obesità in Italia. Percezioni, costi e sfide per il futuro”, realizzato nel 2024 da Ipsos, I-COM e Università del Piemonte Orientale (UPO), meno della metà degli italiani la riconosce come cronica e fattore di rischio di altre patologie, mentre per più della metà l’obesità è il risultato di cattive abitudini. “Nessuna persona con obesità è contenta della propria condizione – dichiara Iris Zani, Presidente Associazione Amici Obesi – il paziente avverte i limiti psicologici e fisici del proprio corpo. Poi ci sono i limiti non tangibili, quei complessi meccanismi che regolano la fame, la sazietà e il peso. La maggior parte delle persone è convinta che l’obesità sia una colpa dell’individuo. Occorre scardinare questa non-cultura così radicata nel sentire comune con una nuova e diversa narrativa di questa malattia”. Proprio per questo, la campagna “vuole accrescere la consapevolezza sull’obesità, una malattia spesso fraintesa e rompere gli stereotipi che affliggono i pazienti, dando loro voce” conclude Elias Khalil, Presidente e Amministratore Delegato Italy Hub di Lilly.

foto freepik

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