“A quasi 60 giorni dall’approvazione della Legge Regionale n. 42 del 2024, nessun atto concreto e formale è stato fatto dalle due Aziende Sanitarie coinvolte e dal Dipartimento alla Salute per concretizzare e dare avvio al processo di scorporo dal Policlinico dell’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII e alla trasformazione di quest’ultimo in Ente autonomo, dopo un (auspichiamo!) breve transito nella ASL Bari”. A denunciarlo il consigliere regionale Fabio Romito in seguito all’audizione congiunta della Commissione Sanità e della Commissione Bilancio, alla quale erano assenti il Direttore Generale del Policlinico di Bari, il Direttore Generale della ASL Bari, e – ancora peggio – il Dipartimento della Salute.
“La Politica – prosegue Romito – si è espressa fortemente e in maniera bipartisan sullo scorporo, finalizzato alla autonomia del Giovanni XXIII, ma i “tecnici” in due mesi non hanno prodotto nulla se non “interlocuzioni” e chiacchierate informali, visto che non ci sono atti consequenziali, che porteranno il solo passaggio alla ASL Bari a durare anni. Manca infatti un cronoprogramma che sia serio e rispettoso di chi la Legge l’ha approvata e, soprattutto, dei cittadini che continuano a chiedere un ospedale pediatrico che funzioni. Non è stato chiesto, elaborato, validato e inviato un inventario dei beni, dei contratti in essere, dei servizi esternalizzati. Non è stato chiesto né inviato un prospetto dell’organizzazione dei servizi assistenziali, dei software utilizzati, dei finanziamenti in corso e di quelli richiesti, dei servizi non assistenziali garantiti a distanza dal Policlinico che verrebbero a cessare con il passaggio. Non è stato costituito un tavolo con l’Università per un nuovo atto di intesa Università-Regione che inserisca, come previsto dalla legge, il Pediatrico nella rete formativa. Non è stato fatto l’aggiornamento formale della Rete Ospedaliera, spostando l’unica UO universitaria da un presidio all’altro! Mi domando se tutto questo sia così complicato”, ha evidenziato.
Romito ha inoltre sottolineato ancora come siano bloccati i concorsi “per dare finalmente un primario alla Anestesia e Rianimazione pediatrica, alla Chirurgia Pediatrica e alla Neurologia pediatrica, nonché l’iter di istituzione di un Dipartimento pediatrico del Giovanni XXIII, l’istituzione di Unità Operative complesse, semplici e dipartimentali nuove che possano valorizzare le competenze e portare l’ospedale verso alte specialità, al pari di tutti gli altri ospedali pediatrici italiani”. “Con la forza e determinazione che non ci è mai mancata – ha aggiunto infine – chiediamo che si proceda speditamente e che, entro 15 giorni da oggi, il Dipartimento alla Salute faccia quanto di sua competenza e detti un crono programma serio e affidabile affinché quelle azioni di cui sopra siano tutte quantomeno avviate. Entro e non oltre il prossimo giugno è necessario che questo scorporo sia concluso e siano poste serie basi perché entro un anno si possa parlare di autonomia del “Giovanni XXIII””, ha concluso.
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