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Contratti senza consenso, oltre 4mila euro di fatture annullate

In seguito ad una telefonata di un call center un cittadino si è ritrovato con due contratti attivati senza consenso

Pubblicato da: redazione | Ven, 24 Gennaio 2025 - 09:49
Immagine di katemangostar su Freepik

Intervento risolutivo, ed anche provvidenziale considerando le cifre in ballo, da parte dell’associazione Codici nel settore energia. L’azione intrapresa riguarda un consumatore di Roma, che si è ritrovato con due contratti attivati senza averne dato il consenso e con la richiesta di pagamenti per oltre 4mila euro.

“In seguito ad una telefonata da parte di un call center – spiega l’avvocato Antonella Votta, esperta del settore Energia di Codici –, il nostro assistito si è ritrovato con due contratti non richiesti. Uno riguardava la fornitura di gas presso la sua abitazione a Roma, l’altro era relativo alla fornitura di elettricità presso la casa di campagna in provincia di Viterbo. Questa seconda abitazione, tra l’altro, è disabitata da 20 anni, per cui ha sempre pagato soltanto l’allaccio, vista l’assenza di consumi”.

La scoperta di questi contratti è avvenuta nell’agosto 2023, quando ha ricevuto un SMS con l’avviso di pagamento delle prime bollette. Le fatture erano intestate correttamente per quanto riguarda il nominativo, mentre uno dei due indirizzi, quello della capitale, era sbagliato ed anche sconosciuto all’utente. Di qui i primi dubbi ed il sospetto che ci fosse lo zampino dell’operatore del call center che l’aveva contattato. Nel giro di pochi mesi la questione gas sembrava essersi risolta, in quanto c’è stato un cambio di fornitore e l’invio di fatture è terminato. La stessa operazione, però, non è stata possibile con l’elettricità, perché in questo caso il passaggio è stato ostacolato dalla compagnia. E qui la vicenda diventa anche paradossale. Nel frattempo, infatti, il collegamento elettrico con il contatore della casa in campagna è stato tagliato dalla rete di distribuzione. Ciò nonostante, sono continuate ad arrivare le bollette, tra l’altro con importi superiori ai 100 euro mensili pur non essendoci consumi. La questione si è fatta complicata quando si è improvvisamente riaperta la problematica con la fornitura di gas.

“Il nostro assistito – continua –  ha ricevuto una bolletta dal nuovo fornitore, in cui gli veniva richiesto il pagamento di circa 1.100 euro, legati quasi totalmente, parliamo di circa 900 euro, agli oneri da recuperare per la precedente compagnia. Vista la gravità della situazione, siamo intervenuti su richiesta del consumatore ed abbiamo preso contatti con la società che aveva attivato, a nostro avviso irregolarmente, i due contratti e siamo riusciti a risolvere il tutto. A seguito di un controllo della documentazione contrattuale, la compagnia ha riconosciuto che non sussistevano i requisiti necessari per una corretta stipula dei contratti. Per questo motivo, è stato disposto lo storno di tutte le fatture emesse, per un totale di circa 3.300 euro. Per quanto riguarda, invece, il pagamento degli oneri richiesti dalla compagnia che è subentrata per la parte del gas, è stata avviata la procedura di annullamento del CMOR. Il corrispettivo CMOR è un indennizzo che l’attuale fornitore di energia elettrica o di gas addebita in fattura su richiesta di un precedente fornitore, nel caso in cui a quest’ultimo risultino non pagate fatture riferite a consumi e oneri degli ultimi 5 mesi di erogazione del servizio. Siamo riusciti, quindi, a risolvere una vicenda spinosa per il consumatore, considerando l’aspetto economico. Siamo ovviamente soddisfatti, anche per la collaborazione dimostrata dalla controparte, che ha preso atto della situazione che si era venuta a creare risolvendola in tempi brevi. L’interlocuzione che abbiamo avuto si è aperta, infatti, ad inizio anno e siamo riusciti a concludere tutto nel giro di pochi giorni. Cogliamo l’occasione per rinnovare l’invito ai consumatori di controllare sempre con attenzione le bollette, perché è possibile ritrovarsi con conti errati, e di fare attenzione ai call center, in quanto l’attivazione di contratti non richiesti è un problema purtroppo frequente”.

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