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Bari, così è stato scoperto il presunto killer del 63enne

Fermato un 41enne con precedenti: stava già pianificando la fuga all'estero

Pubblicato da: redazione | Mar, 14 Gennaio 2025 - 10:32

Nella serata di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Bari San Paolo, a Bitritto (BA), hanno dato esecuzione al decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Bari nei confronti di Antonio Rizzi, nato a Bari il 25.03.1983, con precedenti per reati contro il patrimonio e maltrattamenti in famiglia, ritenuto il presunto autore dell’omicidio di DOGNA Francesco, avvenuto a Bari “Santo Spirito” lo scorso 7 gennaio.

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Grazie all’analisi dei primi filmati acquisiti è stato possibile accertare l’orario di entrata e di uscita del presunto assassino all’interno dell’abitazione della vittima e la successiva fuga a bordo di un’autovettura parcheggiata in una traversa poco distante, dove venivano rinvenute e repertate numerose tracce ematiche. Con l’analisi di ulteriori sistemi di videosorveglianza posti lungo le vie di fuga e il monitoraggio del tracciato del GPS dell’autovettura è stata poi individuata la targa del veicolo in uso al Rizzi, con cui la vittima, qualche giorno addietro, aveva scambiato alcuni messaggi, come è emerso successivamente dall’analisi dei computer del Dogna. In questo modo è stato possibile far luce su una conoscenza di oltre dieci anni, non nota a familiari ed amici, che intercorreva tra i due uomini che saltuariamente si incontravano anche nell’abitazione di Santo Spirito. Così come è avvenuto la sera del 7 gennaio, quando, a causa di una lite sorta verosimilmente a seguito di incomprensioni relative all’uso di sostanze stupefacenti, l’assassino ha colpito per oltre ottanta volte il corpo della vittima.

All’esito di ininterrotte indagini condotte dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Bari San Paolo coordinati personalmente dal Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Bari, Dott.ssa Carla Spagnuolo, mediante attività tecniche, è stato possibile localizzare l’assassino ricostruendo l’intero percorso effettuato nel corso della notte tra il 7 e 8 gennaio. Numerosi sono stati i gravi indizi di colpevolezza raccolti dagli investigatori che hanno permesso di fermare l’uomo che stava già pianificando una fuga dal capoluogo pugliese, per raggiungere il nord Italia e poi l’estero.

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