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Il concime in Puglia costa caro: a rischio il settore zootecnico

Semine in ritardo per la siccità

Pubblicato da: redazione | Mer, 8 Gennaio 2025 - 16:23

E’ caro concimi in campagna con i prezzi dell’Urea balzati in una manciata di giorni fino al 16% che pesano sulla filiera agroalimentare Made in Puglia, mettendo a rischio le aziende agricole, ma anche il settore zootecnico che vive un’agonia lenta e introvertibile, con altre 13 stalle chiuse in Puglia da dicembre 2023 a giugno 2024, una perdita incolmabile causata dall’aumento dei costi di produzione e gestione. E’ bastata la notizia dello stop di gas dalla Russia – denuncia Coldiretti Puglia – per far schizzare i prezzi dei concimi e dell’Urea in particolare, in un periodo in cui a causa della siccità sono a rischio le semine, in ritardo soprattutto per il foraggio, quando la crisi idrica ha già determinato nei mesi scorsi un calo drastico di foraggio verde nei pascoli con l’aggravio dei costi per l’acquisto di mangimi per garantire l’alimentazione degli animali nelle stalle.

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 Va garantita la stabilità del settore lattiero – caseario che ha un’importanza per  l’economia regionale ma anche una rilevanza sociale e ambientale – insiste Coldiretti Puglia – perché quando una stalla chiude  si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate. Da difendere secondo la Coldiretti Puglia c’è un sistema di stalle da latte pugliesi che garantiscono una produzione di 108.000 tonnellate di latte  che esprime un valore di oltre 130 milioni di euro e oltre 40.000 tonnellate di formaggi che alimenta una catena produttiva lattiero-casearia regionale e garantisce il lavoro ad oltre 6.000 persone fra occupati diretti e indotto con una ricaduta positiva in termini di reddito e coesione sociale.

 La chiusura di un’azienda zootecnica significa anche che non riaprirà mai più, con la perdita degli animali e del loro patrimonio genetico custodito e valorizzato da generazioni di allevatori. Per questo è necessario intervenire subito per contenere i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro, conclude Coldiretti sottolineando che fondamentali sono gli accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni. A causa della mancanza di acqua tra l’altro – denuncia Coldiretti Puglia – sono balzati alle stelle i costi di carburante per l’irrigazione e in difficoltà per l’allarme siccità fuori stagione sono in realtà tutte le colture in campo a causa della maturazione contemporanea delle verdure. Una situazione preoccupante in Puglia – sottolinea la Coldiretti Puglia – dove a causa della siccità grave del 2024  si registrano raccolti dimezzati dalle ciliegie al grano, dal miele fino alle olive.

 

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