È stata disposta per mercoledì l’autopsia sul neonato trovato senza vita nella culla termica della chiesa di San GIovanni Battista a Poggiofranco lo scorso 2 gennaio.
Lo scorso 5 gennaio il parroco della chiesa, don Antonio Ruccia, è stato sentito dagli inquirenti come persona informata sui fatti. Sin dal giorno del ritrovamento, il sacerdote, che si trovava fuori Bari, ha affermato che il suo cellulare non aveva squillato per segnalare la presenza del neonato. Ed è proprio sul sistema di allarme che ci concentrano le indagini coordinate dalla Procura di Bari.
Nel pomeriggio di ieri si è intanto tenuto un momento di preghiera in chiesa. “Abbiamo vissuto un’esperienza traumatica. Noi siamo chiamati a essere comunità che genera la vita – ha detto il parroco, le cui parole sono riportate dall’Ansa – Chi si è preso gioco di noi è stato il caso”. “Forse questo è un segno di essere impegnati a dare ancora di più a questa città che invecchia, sta morendo. Forse il Signore – ha aggiunto il parroco – ce lo sta chiedendo in maniera forte: siamo chiamati a essere segno di vita. Sono convinto che qualcuno dal cielo ci sta proteggendo, e che il Signore che ama gli angeli ci manda gli angeli ad annunciare ancora una volta la gioia della condivisione e della fraternità”. Prima dell’inizio dell’incontro, momenti di tensione si sono registrati tra alcuni parrocchiani e i giornalisti presenti all’esterno della chiesa con le telecamere.