La Puglia registra livelli di benessere inferiori rispetto alla media delle province italiane: è quanto emerso dal report “BesT” per la regione, pubblicato dall’Istat. In particolare il report analizza il benessere equo e sostenibile della Puglia, attraverso gli indicatori BesT che permettono di approfondire la distribuzione del benessere nelle diverse aree del Paese, valutando con maggiore precisione le disuguaglianze territoriali.
Uno dei principali svantaggi per la Puglia riguarda i laureati italiani tra i 25 e i 39 anni. Il report evidenzia infatti le difficoltà della regione nell’attrarre e trattenere giovani laureati qualificati. Nel 2022, mentre a livello nazionale si è registrato un saldo negativo (con una perdita di 4,5 laureati per mille residenti verso l’estero), in Puglia l’indicatore segna una perdita ben più alta, pari a 33,2 laureati per mille, sia verso l’estero che verso altre regioni italiane.
Lo studio analizza anche la distribuzione del reddito disponibile equivalente, che in Puglia risulta inferiore rispetto alla media nazionale. Nel 2022, infatti, il 50% della popolazione residente in famiglia disponeva di almeno 14.400 euro annui, contro i 17.500 euro della media italiana e i 13.600 euro del Mezzogiorno. La città metropolitana di Bari ha il reddito disponibile più elevato della regione, con 15.200 euro, ma presenta anche la maggiore disuguaglianza economica tra i suoi abitanti. Al contrario, la provincia di Barletta-Andria-Trani ha il reddito più basso, pari a 12.900 euro, ma una disuguaglianza economica più contenuta rispetto alle altre province pugliesi.
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